Maggioranza compatta, ma lui valuta l’addio
Drammatico vertice notturno, poi riunione dei consiglieri: «Tutti con Mattia». Il sindaco fuori città per allentare la pressione, il timone passa a Buvoli

MANTOVA. La maggioranza resta compatta al fianco del suo sindaco. È una vicinanza umana e politica unanime quella che Mattia Palazzi ha incassato da assessori e consiglieri comunali. In due passaggi. Il primo, il più drammatico, nella notte tra giovedì e venerdì quando, appurato che la notizia era arrivata alla Gazzetta, Palazzi ha riunito la giunta nel suo ufficio in municipio. La scusa dell’influenza non bastava più, era arrivato il momento di spiegare. Attorno alle 23 - dopo un appuntamento pubblico agli Angeli - gli assessori lo hanno raggiunto nel suo ufficio per ascoltarlo. Un dialogo di un paio d’ore, in un clima di evidente commozione, per raccontare dei carabinieri in casa di prima mattina, dei sequestri, delle accuse, dello sconforto e dell’assoluta convinzione di essere pulito. «Dovete dirmi se mi credete» ha chiesto Palazzi in lacrime, incassando un sostegno pieno.
Poi, ieri mattina, il sindaco ha deciso di lasciare la città per qualche giorno, nel tentativo di abbassare la tensione e riflettere su come muoversi. Palazzi è sconvolto, non si capacita delle accuse e ha avuto due sole buone notizie: la maggioranza e la gran parte dei suoi sostenitori attivi sui social network non lo mollano e martedì sarà ascoltato dal sostituto procuratore che sta conducendo l’inchiesta. Difficile rimanere lucidi in questa fase. Il sindaco sta valutando l’ipotesi di rassegnare le dimissioni, come ha confidato ad alcuni dei suoi fedelissimi. I cambi di orizzonte, visto lo stato emotivo, sono però inevitabili. In ogni caso una decisione non è attesa prima della prossima settimana e a questo punto la fissazione dell’interrogatorio per martedì potrebbe indurlo a temporeggiare fino a quel giorno, quando il quadro forse sarà più chiaro.
In assenza di Palazzi, il timone in via Roma è passato al suo vice Giovanni Buvoli. Chiamato a gestire la situazione dal punto di vista amministrativo (tra l’altro proprio nei giorni della grana Palabam) e politico. Ieri attorno alle 19 in via Roma è stata convocata un’assemblea dei consiglieri di maggioranza per condividere quanto era già stato affrontato la notte precedente. All’uscita è lo stesso Buvoli a farsi portavoce: «La maggioranza è come sempre compattissima al fianco del sindaco – ha detto – gli siamo vicini umanamente, certi che dimostrerà la sua estraneità ai fatti contestati. Attendiamo serenamente che la giustizia faccia il suo corso. Oggi (ieri, ndr) lo abbiamo sentito rapidamente, ci sembra giusto lasciargli un po’ di tempo. L’amministrazione è sotto controllo e il lavoro procede. Da parte nostra nessuna forzatura nei confronti di Mattia: gli lasciamo tutto il tempo necessario a riprendersi e a prendere le sue decisioni».
Dichiarazioni analoghe anche dalle forze di maggioranza: «Abbiamo appreso la notizia riguardante le accuse, ancora in parte oscure, che vengono mosse al sindaco – scrive in una nota il Pd cittadino – ribadiamo il rispetto assoluto per la magistratura. Vogliamo sottolineare la forte operosità di questa amministrazione, che con dedizione e intelligenza sta trasformando in meglio la nostra città. Rinnoviamo l’appoggio e la stima nei confronti del sindaco, auspicando che le indagini giungano a rapide e certe conclusioni». Sulla stessa linea i civici della lista gialla: «Manifestiamo la nostra profonda stima e solidarietà al nostro sindaco Mattia, della cui onestà e integrità non abbiamo mai dubitato e che in queste ore sta affrontando una inverosimile vicenda giudiziaria che confidiamo sarà al più presto chiarita. Sosteniamo fermamente l’azione di questa amministrazione, i cui risultati straordinari sono sotto gli occhi di tutti, e che sta cambiando il volto di una città immobile da troppo tempo».
Pieno sostegno anche da Sinistra Italiana: «Abbiamo appreso con stupore – dice il capogruppo Fausto Banzi – che il sindaco è indagato per un grave reato, proprio quando in tutto il mondo si aprono capitoli su violenze e ricatti ai danni di donne da parte di potenti di turno che si sentono padroni di fare quello che vogliono. Crediamo nell’innocenza di Mattia, primo perché lo sostiene lui e secondo perché la stessa signora ha dichiarato con grande onestà di non essere la mandante. Abbiamo fiducia nella giustizia e auspichiamo che le indagini si concludano in fretta. Nel frattempo, siamo vicini a Mattia per la sua sofferenza. Qualcuno vuole gettare fango su di lui. E lavoreremo ancora più alacremente sui progetti avviati e sul prossimo bilancio». (ga.des)
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