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Mantova: scaraventato nel Rio dopo la lite, è grave

Ancora problemi in via Pescheria: clochard in Rianimazione dopo un volo di 5 metri. La polizia ferma l’aggressore

di Giancarlo Oliani
2 minuti di lettura

Mantova: getta nel Rio il rivale dopo il litigio. Grave il ferito, fermato l'aggressore

MANTOVA. Dopo un furioso litigio ha spinto il rivale giù dal parapetto di via Pescheria. All’arrivo della Polizia non ha nemmeno tentato di giustificarsi. «Sì sono stato io - avrebbe detto agli agenti della Volante - Mi aveva rotto». L’uomo, uno di quelli che stazionano dalla mattina alla sera sotto i portici delle Pescherie di Giulio Romano, è stato portato in caserma.



La vittima, Ivan Marchini, di 45 anni, è ora ricoverato in gravi condizioni nel reparto di Rianimazione dell’ospedale di Mantova. A seguito della spinta è precipitato da un altezza di oltre cinque metri, sbattendo con il corpo sulla riva del Rio. Una caduta attutita, in qualche modo dalla ghiaia. Quando con l’aiuto dei vigili del fuoco è stato caricato su una barella e messo sull’ambulanza, era cosciente. Nell’impatto con il terreno ha riportato un trauma toracico.



Ci sono stati momenti di grande tensione tra le persone presenti al fatto e il gruppo che staziona in quella parte di città, sempre più in emergenza. Tutto accade poco dopo le 15 di sabato 25 novembre. Nonostante il tempo incerto la via è affollata, il viavai di gente è continuo. Sotto i portici delle Pescherie il solito gruppo di senzatetto trascorre il tempo scolando bottiglie di birra e di vino. All’improvviso, tra loro, per futili motivi, nasce un’accesissima discussione. I toni si fanno sempre più esasperati finché uno dei due si avvicina all’altro, che è seduto sul parapetto del Rio e lo spinge di sotto. Un volo di oltre cinque metri.



L’uomo non finisce in acqua ma sulla riva sassosa del Rio. L’impatto è particolarmente violento ma viene attutito dalla presenza di ghiaia. Perde i sensi. E sono in molti a temere il peggio. Ma poi accenna a un piccolo movimento. Qualcuno dalla strada chiama il 118. Sul posto accorre l’automedica e un’ambulanza della Croce Verde. I soccorritori non sono in grado di recuperare da soli il ferito. Per questo fanno intervenire i vigili del fuoco di Mantova. Sul posto arrivano due squadre che, immediatamente predispongono una barella su cui caricare il 45enne. Non è una operazione semplice. Raggiunta la riva del fiume, il personale sanitario del 118 presta immediato soccorso. All’uomo viene fatta una fleboclisi. Intanto in via Pescheria la situazione si surriscalda. L’aggressore, all’arrivo della polizia viene subito identificato. Non è difficile dal momento che lui stesso si autoaccusa dell’episodio.

Secondo alcuni testimoni agli agenti della Volante avrebbe detto: «Sono stato io. Perché mi ha rotto le palle». Altri testimoni confermano la dichiarazione dell’uomo che poi è stato portato negli uffici della questura in piazza Sordello. Intanto i suoi “amici” cominciano a inveire contro chi si ferma per cercare di capire cos’è successo. Urla, calci e inseguimenti di persone assolutamente estranee ai fatti, “colpevoli” solo di essersi fermati a guardare.

Proteste in via Pescheria, come nella vicinissima piazza Cavallotti. L’episodio infatti, secondo i residenti, non è che l’ultimo di una lunga serie. «Al mattino c’è pieno di ragazzi che bivaccano, al pomeriggio ci sono questi personaggi sempre ubriachi. Non ci sono controlli. Io vivo qui, ma non vedo passare le forze dell’ordine». Poco più in là, lo ricordiamo, c’è via Orefici, terra di conquista di una gang di minorenni che entra ed esce dai negozi spadroneggiando. «Prima di riqualificare il Rio - commenta un passante - il Comune dovrebbe pensare a come garantire maggior sicurezza. Siamo alla mercé di queste persone».

Quei minorenni che anche sabato pomeriggio erano presenti e per nulla intimoriti dalle forze di polizia, sono quelli che da settimane imperversano nel centro di Mantova. Entrano nei negozi, si impadroniscono della merce e poi scappano. Se vengono fermati reagiscono violentemente. «Non si limitano ad entrare e rubare, ma ci insultano pure e ci minacciano» aveva commentato la commessa di un negozio rapinato.

I commercianti di via Orefici non si sentono protetti. Lamentano ancora una volta l’assenza di telecamere e la scarsa presenza di pattuglie delle forze dell’ordine. I controlli notturni istituiti di recente per piazza Cavallotti - dicono in molti - dovrebbero essere estesi anche a quella zona della città dove, peraltro, si concentrano molti negozi e attività commerciali. Esercenti e residenti si aspettano un intervento efficace. 

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