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Inchiesta su Palazzi: sentita anche l’assessore Pavesi. E ora fari su altre associazioni

I carabinieri convocano la titolare dell’Istruzione come persona informata dei fatti: non è indagata. I contributi ai gruppi di volontariato al centro dell’interrogatorio fiume di un’altra donna

di Giancarlo Oliani
1 minuto di lettura

Il caso Palazzi: cosa dice la legge

MANTOVA. Si allarga l’inchiesta che vede indagato, per tentata concussione continuata, il sindaco di Mantova Mattia Palazzi. In questi giorni i carabinieri hanno convocato e sentito Marianna Pavesi, assessore all’istruzione del Comune di Mantova. Non è indagata: è stata sentita dagli investigatori come persona informata dei fatti. L’assessorato, com’è noto, ha gestito la pratica del patrocinio all’associazione che è oggetto dell’indagine. I guai del sindaco sono partiti proprio da lì. È infatti accusato dalla procura d’aver chiesto alla vice presidente di quella associazione dei favori sessuali per non intralciarne l’attività. Centinaia gli sms (alcuni anche molto “pesanti”) che il primo cittadino ha inviato per un anno intero alla donna.

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E proprio oggi  1° dicembre, alla presenza del pubblico ministero Donatella Pianezzi, il telefonino di Palazzi (sequestrato la settimana scorsa insieme al tablet e al computer) sarà ufficialmente sbobinato con la trascrizione di tutti i messaggi. Il procuratore capo Manuela Fasolato l’aveva detto: indagini a 360 gradi, senza trascurare alcun dettaglio.

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Sabato 25 novembre, intanto, la presidente di un sodalizio molto attivo in città e, in qualche modo collegato all’associazione oggetto dell’indagine, è stata sentita dai carabinieri (come persona informata dei fatti) per oltre quattro ore. Le avrebbero chiesto come vengono assegnati i contributi e qual è la prassi che ogni singola associazione di volontariato deve seguire per ottenerli. Nel frattempo sia la Procura che il nucleo investigativo continuano a raccogliere testimonianze, soprattutto di donne, così come ha avuto modo di confermare la stessa Fasolato.

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Ma si tratta di testimonianze di sole persone informate dei fatti o anche di persone offese? Di certo una prima lettura degli sms contenuti nel telefonino del sindaco deve aver tracciato una pista che gli investigatori stanno seguendo. La convocazione dell’assessore all’istruzione potrebbe non essere, insomma, un caso isolato per fare piena luce sulla vicenda. Intanto il parlamentare Alberto Zolezzi (Movimento 5 Stelle) ha annunciato un’interrogazione al ministro dell’Interno per avere chiarimenti su un presunto voto di scambio, legato proprio alle associazioni. Analoga richiesta di chiarimento anche dal consigliere comunale Luca de Marchi.


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