Carbonara-Borgofranco: referendum l’11 febbraio
Fissata la data indicativa per la fusione dei 2 Comuni, ma decideranno i consigli. Nel progetto previsti vantaggi di quasi 4 milioni e riduzione delle tasse fra 6 e 8%
Francesco Romani
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CARBONARA-BORGOFANCO. Procede speditamente l’iter per la fusione dei due Comuni, avviata con la delibera dei consigli comunali di fine settembre. Nei due mesi di pubblicazione stabiliti per legge, sono state presentate un paio di osservazioni per ciascun comune. Martedì la commissione composta dai due sindaci, da due rappresentanti della maggioranza ed uno delle opposizioni e coordinata da Maurizio Pellizzer, che ha predisposto lo studio di fusione, le esamineranno. «Valuteremo se introdurle mo meno nella delibera che i consigli comunali saranno chiamati ad approvare entro questo mese», spiega il primo cittadino carbonarese Paola Motta.
La delibera di consiglio valuterà la proposta al progetto e stabilirà la data del referendum. Che indicativamente è stata fissata all’11 febbraio, poiché devono passare 45 giorni dalla seduta consiliare che si terrà attorno al 20 di questo mese. Snodi burocratici necessari, dopo che sono state scelte le opzioni di nomi “Carbonara e Borgofranco” o “Borgo Carbonara Po”, per arrivare alla delibera di recepimento dell’esito referendario e quindi alla trasmissione di tutti gli atti alla regione che procederà ad emanare la legge di fusione.
Tempi stretti per i due sindaci, la Motta a Carbonara e Lisetta Superbi a Borgofranco, in attesa che venga decisa la data delle elezioni amministrative.
Intanto l’attenzione è sui contenuti della fusione che vede coinvolti 772 abitanti di Borgofranco sul Po e i 1.259 di Carbonara di Po e un territorio che condivide risorse paesistico ambientali notevoli ,come la promozione del tartufo, vero must regionale. La fusione permetterebbe di contrastare i tagli ai trasferimenti che gravano per oltre 700mila euro. Anche se la struttura organizzativa resterà uguale, con i due Municipi e gli sportelli cittadini-imprese sia a Borgofranco, che a Carbonara, vi sarà riduzione dei consiglieri da 16 a 10, possibile aumento dei dipendenti con una netta riduzione delle spese di funzionamento della macchina comunale di 60mila euro (da 889 a 782 euro per abitante). Inoltre sono previsti contributi statali in caso di fusione di 320mila euro l’anno per 10 anni che portano il beneficio complessivo a circa 4 milioni sull’arco del decennio. Nelle tasche di ogni cittadino, in sostanza, ci saranno 187 euro l’anno in più per dieci anni. A tutto questo va ad aggiungersi la riduzione della tassazione che è stata stimata nel 6% per Borgofranco e nell’8% per Carbonara.
La delibera di consiglio valuterà la proposta al progetto e stabilirà la data del referendum. Che indicativamente è stata fissata all’11 febbraio, poiché devono passare 45 giorni dalla seduta consiliare che si terrà attorno al 20 di questo mese. Snodi burocratici necessari, dopo che sono state scelte le opzioni di nomi “Carbonara e Borgofranco” o “Borgo Carbonara Po”, per arrivare alla delibera di recepimento dell’esito referendario e quindi alla trasmissione di tutti gli atti alla regione che procederà ad emanare la legge di fusione.
Tempi stretti per i due sindaci, la Motta a Carbonara e Lisetta Superbi a Borgofranco, in attesa che venga decisa la data delle elezioni amministrative.
Intanto l’attenzione è sui contenuti della fusione che vede coinvolti 772 abitanti di Borgofranco sul Po e i 1.259 di Carbonara di Po e un territorio che condivide risorse paesistico ambientali notevoli ,come la promozione del tartufo, vero must regionale. La fusione permetterebbe di contrastare i tagli ai trasferimenti che gravano per oltre 700mila euro. Anche se la struttura organizzativa resterà uguale, con i due Municipi e gli sportelli cittadini-imprese sia a Borgofranco, che a Carbonara, vi sarà riduzione dei consiglieri da 16 a 10, possibile aumento dei dipendenti con una netta riduzione delle spese di funzionamento della macchina comunale di 60mila euro (da 889 a 782 euro per abitante). Inoltre sono previsti contributi statali in caso di fusione di 320mila euro l’anno per 10 anni che portano il beneficio complessivo a circa 4 milioni sull’arco del decennio. Nelle tasche di ogni cittadino, in sostanza, ci saranno 187 euro l’anno in più per dieci anni. A tutto questo va ad aggiungersi la riduzione della tassazione che è stata stimata nel 6% per Borgofranco e nell’8% per Carbonara.
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