Il Poma si prepara al picco con un mini reparto influenza
Struttura da dieci letti all’ospedale per favorire il ricovero nei casi più delicati. In caso di sovraffollamento coinvolti anche San Clemente e altre divisioni
Roberto Bo
MANTOVA. Un reparto ad hoc per affrontare l’emergenza influenza che quest’anno si preannuncia particolarmente aggressiva. Dal 2 gennaio e per due mesi al quinto piano del Poma saranno attivati 10 posti letto che aiuteranno l’ospedale a fronteggiare i casi più delicati a cui potrebbero andare incontro soprattutto gli anziani, la categoria che insieme ai bambini con particolari fragilità risulta più esposta al rischio di complicanze. È la prima volta che i vertici dell’Asst decidono di aprire una mini-reparto in corrispondenza dell’arrivo del virus di stagione. Negli inverni passati, in caso di necessità, venivano “aperti” di volta in volta due letti aggiuntivi nei vari reparti. In ogni caso, se la situazione influenza 2018 dovesse rivelarsi particolarmente pesante, oltre ai 10 letti del mini reparto al quinto piano ne saranno attivati altri in base all’indice Nedocs, il sistema di calcolo che misura il grado di sovraffollamento ospedaliero. In questo caso i due letti in più saranno aggiunti in Medicina d’Urgenza, Pneumologia, Nefrologia e Medicina.
Resta comunque sempre valido anche il rapporto di collaborazione con il reparto di Medicina della clinica convenzionata San Clemente in caso di maxi affluenza al Poma. Il progetto studiato dalla direzione sanitaria dell’Asst di Mantova è semplice: creare dieci nuovi letti come polmone per accogliere i pazienti prossimi alla dimissione, liberando così posti nelle specialistiche per i casi acuti. Il nuovo reparto sarà ricavato nel corridoio che ospita gli studi medici della Chirurgia Vascolare e della Chirurgia Toracica, che saranno temporaneamente trasferiti. Si tratta di cinque stanze con due letti ciascuna.
Tra le altre iniziative, adottate per favorire il turnover dei pazienti e aumentare la capacità ricettiva, ai medici dei reparti è arrivata la disposizione di firmare le dimissioni anche nelle giornate di sabato e domenica. Con il primo assaggio di inverno , l’influenza è già in agguato e stando a quanto affermano gli esperti potrebbe essere la peggiore degli ultimi decenni. A scatenare sintomi come febbre alta, mal di testa e dolori articolari tre ceppi: il ceppo A (H3N2) e due nuovi ceppi A e B (A/Brisbane e B/Florida). Il picco è previsto, come ogni anno, nel periodo natalizio e a gennaio, complice l’abbassamento delle temperature e le giornate di festa in cui si organizzano riunioni di famiglia, pranzi e serate con amici e dunque con una maggiore possibilità di diffusione dei virus. «Se prenderanno il sopravvento i virus che si sono scatenati in Australia, dovremo fare i conti con casi gravi e numerosi» spiegano gli esperti che raccomandano l’importanza della vaccinazione, soprattutto per i soggetti più deboli. Quest’anno si ritiene che saranno dai 4 ai 5 milioni le persone costrette a letto e altri 8-10 milioni di italiani saranno colpiti dai virus parainfluenzali.
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