Caso Palazzi: sull'esposto la firma di Longfils. Sotto esame due anni di contributi
Mantova. È del consigliere comunale di Forza Italia la denuncia che ha fatto scattare l’indagine. Il sindaco: tutto parte da un mio avversario. Intanto i carabinieri hanno acquisito in Comune la documentazione relativa alle associazioni dal 2016
di Giancarlo Oliani
MANTOVA. L’esposto che ha fatto scattare l’indagine sul sindaco di Mantova Mattia Palazzi è stato presentato in Procura dal consigliere comunale di Forza Italia Giuliano Longfils. Il mistero è dunque svelato. Il suo nome non poteva rimanere sconosciuto, dal momento che la difesa del primo cittadino ha chiesto il Riesame per ottenere il dissequestro dei pc e dei telefonini. Così facendo ha “costretto” la Procura a depositare in tribunale tutti gli atti dell’indagine, compreso l’esposto firmato dall’esponente azzurro.
La reazione di Mattia Palazzi non si è fatta attendere: «Non commento la notizia, ma almeno adesso è chiara l’origine, la provenienza da un avversario politico dell’esposto. Chiare anche le finalità. Io so di non aver mai tentato di concutere nessuno, credo nella giustizia e difenderò la mia vita privata da chi vuole farne uso strumentale per fini politici».
Giuliano Longfils, da parte sua, non si scompone e replica: «Non intendo rispondere a un sindaco dimezzato. Faccia quello che vuole, ma qui la questione morale è anche una questione politica. Ci pensi lui a guardarsi dentro e pensi a fare anche un esame di coscienza insieme al suo partito».
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Nel frattempo l’indagine prosegue. Sono due le direzioni che la Procura sta percorrendo. Da una parte il reato di presunta tentata concussione nei confronti della vice presidente di un sodalizio culturale, dall’altra i finanziamenti alle associazioni. A tal proposito è di queste ore la notizia che all’inizio della scorsa settimana i carabinieri hanno acquisito in Comune la documentazione relativa ai contributi elargiti da tutti i settori: cultura, sport, servizi sociali, sportello unico. La documentazione raccolta serve a mettere a confronto le spese sostenute nel 2016 e nel 2017.
Spese che sono regolarmente pubblicate all’albo pretorio, sostiene l’assessore al bilancio Buvoli. Ma è lecito supporre che la Procura voglia approfondire, con il confronto, le modalità e i criteri di erogazione.
Ricordiamo che Lorena Buzzago, responsabile dell’associazione Arte e Ingegno, sentita sabato scorso per oltre quattro ore dai carabinieri in via Chiassi e riconvocata due giorni fa in Procura, aveva posto alcuni dubbi su iniziative messe in atto dall’amministrazione comunale. E, a questo proposito, lo ricordiamo, i carabinieri avevano anche sentito l’assessore alla pubblica istruzione del Comune e la responsabile del settore.
Nel frattempo foto e messaggi sui telefonini e i computer relativi all’indagine che punta sulle modalità con cui il sindaco avrebbe attribuito fondi alle associazioni sono stati copiati e messi a disposizione della Procura. All’operazione hanno assistito i periti di parte, l’ ingegner Marco Spada, nominato dai difensori del sindaco e l’ ingegner Yuri Zani, incaricato dall’avvocato della vice presidente dell’associazione considerata parte lesa della presunta concussione sessuale.
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