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Telefonino, tablet e pc: si decide sul dissequestro

Udienza al Riesame dopo la richiesta degli avvocati. Nei giorni scorsi i carabinieri di nuovo in municipio a caccia di documenti

di Giancarlo Oliani
1 minuto di lettura

MANTOVA. Sarà depositata nella giornata del 15 dicembre la sentenza del tribunale del Riesame sulla richiesta di dissequestro del telefonino, del tablet e del pc presentata dalla difesa del sindaco Mattia Palazzi (le memorie dei dispositivi in ogni caso sono già state acquisite dalla procura). L’udienza si è tenuta ieri mattina, ma i giudici si sono riservati la decisione. Erano presenti, oltre ai pubblici ministeri che coordinano le indagini, gli avvocati del primo cittadino Giacomo Lunghini, arrivato da Milano, e Silvia Salvato.

Nel frattempo la procura continua ad indagare sull’ipotesi di abuso d’ufficio contestato al sindaco che ha ricevuto, in merito, un secondo avviso di garanzia. Via Poma rimane abbottonata sul tema: ad essere coinvolta potrebbe essere nuovamente l’associazione culturale al centro dell’indagine per la tentata concussione a sfondo sessuale, ma nessuno conferma ufficialmente la notizia.

E così resta in piedi la possibilità che la nuova ipotesi di reato finite altre pratiche, tra le decine acquisite dai carabinieri in municipio e relative al periodo 2016-2017. Tra l’altro, gli uomini dell’Arma sono stati nuovamente in Comune questa settimana, anche se non è chiaro per quale dei filoni a cui stanno lavorando: i contributi alle associazioni? Il caso specifico della tentata concussione? O il fascicolo – al momento senza indagati – sul peculato per l’uso dei messi comunali inviati a fare compere per sindaco e assessori?

Intanto gli avvocati del sindaco, a margine dell’udienza di ieri al Riesame, fanno sapere di essersi soffermati «sui principi di proporzionalità e adeguatezza nell'adozione delle misure cautelari e sulla tutela dei diritti dell'indagato, anche in ragione del ruolo pubblico del medesimo. Relativamente al nuovo avviso di garanzia notificato al sindaco Palazzi – proseguono i due legali – rientrante nella medesima indagine ma in riferimento ai contributi per le associazioni, il sindaco ha già dichiarato come gli stessi vengano definiti con la stessa modalità delle precedenti amministrazioni, in base al regolamento comunale è sempre con vaglio formale e determina del dirigente incaricato, a seconda del settore competente. Tra l'altro, come già sottolineato, l'80% circa dei contributi sono storicizzati, ossia confermati da più amministrazioni. Il sindaco – chiudono gli avvocati Lunghini e Salvato – rimane tranquillo e impegnato nel lavoro per la città».
 

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