La fuga dell'imprenditore: si scava su vicende personali e lavoro
Dopo il rientro di Ernesto Valerio dalla Spagna le indagini proseguono
MANTOVA. Pressioni da persone cattive? Questo potrebbe giustificare la fuga - ancora avvolta nel mistero - dell’imprenditore Ernesto Valerio? Erano le parole che domenica 17 dicembre la moglie si era lasciata sfuggire, davanti alla caserma di via Chiassi, intervistata dalla stampa mentre attendeva l’uscita del marito.
Ma secondo gli inquirenti che in questa settimana hanno seguito le tracce di Valerio, l’ipotesi più accreditata per spiegare la fuga sarebbe proprio da ricercare in questioni personali. Lo stress, i troppi impegni, le responsabilità. Valerio avrebbe pianificato e realizzato la fuga da solo, non sembra ci siano legami con altre persone.
Ciò nonostante le indagini non si sono esaurite, nonostante il rientro a casa dell’uomo. I carabinieri della Radiomobile di Mantova in queste ore hanno sentito alcuni amici e conoscenti dell’imprenditore, stanno vagliando la sua situazione finanziaria, nulla viene lasciato al caso. È stata presa in esame anche la pista Siria (sul suo profilo Fb, Valerio ha diversi post del Fronte Europeo per la Siria) ma non sembra ci sia nulla di concreto, come qualcuno aveva ipotizzato, niente che faccia pensare in modo serio ad un collegamento tra Valerio e gli aderenti al Fronte.
Ernesto Valerio, 34 anni, originario di Lanciano (Chieti), consulente della comunicazione e dirigente della Governolese calcio, lunedì scorso all’alba era uscito di casa, dicendo alla moglie di essere diretto a due appuntamenti a Brescia e a Rovereto. Non si era mai presentato ai due clienti, così la moglie lunedì sera aveva denunciato la sua scomparsa. Pochi giorni dopo, lo stesso Ernesto ha chiamato un caro amico e si è fatto andare a prendere a Barcellona. Domenica il ritorno a casa dalla moglie e dalla figlia di 4 anni.
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