L’influenza si scatena tra Natale e ultimo dell'anno
Ma il peggio deve ancora arrivare: il picco a metà gennaio. Ressa nei pronto soccorsi
MANTOVA. Colpa delle festività che facilitano baci, strette di mano e in generale i contatti tra le persone, non ultimi quelli sui mezzi di trasporto pubblico e nei negozi. Colpa anche degli sbalzi di temperatura, frequenti in questa stagione. Nell’ultima settimana c’è stata un’esplosione di forme influenzali anche nel Mantovano. A centinaia le persone colpite da virus costrette a trascorrere il giorno della Vigilia e il Natale sotto le coperte anziché a tavola con parenti e amici.
L’influenza ha messo ko tanti bambini e un buon numero di anziani, in particolare quelli non vaccinati. Alcuni di loro hanno dovuto rivolgersi al medico di famiglia, altri all’ospedale. Cosa che in alcune giornate ha intasato i pronto soccorsi, in particolare quello di Mantova. Ma attenzione, l’influenza non è finita con l’ondata delle festività: l’epidemia è destinata a continuare almeno fino a metà febbraio.
E le vaccinazioni? La campagna promossa dalla Ats Val Padana, l’ex Asl, è quasi conclusa e sicuramente ha rallentato la valanga virale delle festività. «C’è ancora tempo per vaccinarsi, sono ancora disponibili scorte di vaccino» dicono negli uffici di Dosso del Corso. Certo è che la cosa migliore sarebbe stata farsi vaccinare a novembre – in particolare per le persone ultra 65enni e per chi soffre di malattie cardiache e polmonari –visto che la protezione si sviluppa a distanza di un paio di settimane dall’iniezione e si mantiene per circa sei mesi.
Ma, proprio perché la massima circolazione dei virus influenzali è prevista tra gennaio e febbraio, non è scaduto il momento utile per prevenirla con il vaccino. I ritardatari possono accedere alla vaccinazione contattando il proprio medico di base oppure uno dei sette ambulatori dell’Ats sparsi in provincia (Mantova, Asola, Castiglione delle Stiviere, Ostiglia, Poggio Rusco, Suzzara, Viadana).
Febbre, dolori muscolari, sintomi da raffreddamento, stanchezza e spossatezza. Ma anche mal di testa, nausea, vomito e problemi gastro-intestinali. I sintomi dell’influenza sono i soliti. Nell’ultima settimana medici di famiglia, guardia medica e pronto soccorso sono stati subissati di richieste. Ci sono stati anche molti ricoveri e da venerdì scorso è stato anche aperto il mini reparto al quinto piano, dieci posti letto in tutto, riservato a fronteggiare i casi più delicati di influenza e le complicanze soprattutto a carico degli anziani.
Il periodo epidemico dell’influenza, iniziato a metà dicembre, dovrebbe avere il suo picco nella seconda metà di gennaio e prolungarsi fino alla fine di febbraio. «Attenti a non sottovalutare i sintomi influenzali - avvertono i medici di base - vanno evitate le complicanze, come bronchiti o polmoniti, che, soprattutto nelle persone anziane o già affette da patologie, possono essere molto pericolose».
Qualche utile consiglio: in presenza di sintomi influenzali evitare l’assunzione di antibiotici se non prescritti dal medico (contro i virus sono inefficaci e, anzi, possono essere controindicati), stare al caldo e a riposo, prestare attenzione alla dieta, leggera per non appesantire l'organismo e ricca di liquidi per prevenire forme di disidratazione.
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