Palabam, serve un accordo con via Roma
Concluso l’inventario, il curatore deve presentare il programma di liquidazione. Summit in municipio
di Giancarlo OlianiMANTOVA. Si è concluso ieri mattina l’inventario dei beni del Palabam. Ora il curatore fallimentare della società, Stefano Stringa, ha tempo sessanta giorni per presentare al tribunale il programma di liquidazione. Ma per farlo deve trovare un accordo con il Comune che è partecipe del project financing oltre che essere proprietario dell’area su cui sorge la struttura.
La questione è complessa e il curatore non nasconde che vi potrebbero essere delle difficoltà. Per questo, al fine di tutelarsi, ha nominato un legale che seguirà tutto l’iter e anche il possibile contenzioso che potrebbe sorgere tra le due parti. In poche parole il Comune dovrà dire chiaramente cos’è disposto a vendere.
Via Roma, com’è noto, ha sottoscritto con Palamantova una concessione fino al 2033 che, in caso di revoca, la costringerebbe a pagare un indennizzo. Come verrà affrontato questo argomento rispetto al fallimento della società?
Nell’accordo sottoscritto tra Palamantova e Comune è previsto che una nuova società possa anche subentrare. Ma ci sono due opzioni. Con la prima chi subentra dovrebbe corrispondere a Palamantova 3.605.865 euro. Nel caso di una nuova gara, invece, il Comune dovrebbe riconoscere a Palamantova l’indennizzo di 5.378.697 euro. Insomma, per via Roma non sarà semplice risolvere il problema aperto dalla sentenza di fallimento.
Per questo è già stato fissato un incontro che si terrà nei primi giorni dell’anno, dal momento che il programma di liquidazione dev’essere presentato dal liquidatore entro il febbraio prossimo.
Palamantova, la società nata nel 2008 per gestire il PalaBam, è stata dichiarata fallita perché i giudici hanno ritenuto insufficienti le garanzie fornite nel piano concordatario, presentato dall’amministratore Luigi Antonio Caranci, per far fronte a un indebitamento di oltre cinque milioni di euro.
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