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«Un altro anno di cantieri. E cambieremo la viabilità»

Palazzi e il 2018 del Comune: «Da Fi e M5S solo veleni, noi rilanciamo la città». «Niente sottopasso: a porta Cerese semafori intelligenti. Meno auto in centro»

4 minuti di lettura

MANTOVA. Fine (tempestosa) d’anno e metà mandato: il sindaco Mattia Palazzi fa il punto della situazione e guarda al 2018.

Che 2018 si aspetta per il Comune?

«Sono fiducioso che sarà l’anno nel quale rafforzeremo l’offerta universitaria, con il corso di ingegneria informatica dell’università di Modena. Sarà anche l’anno in cui partiranno i lavori per Esselunga che metteranno fine allo scempio di piazzale Mondadori. Le demolizioni della Ceramica sono già iniziate, dopo 20 anni in cui tutti si sono fatti la guerra e non si abbatteva un mattone. Partiranno anche il palasport a Borgochiesanuova, la nuova illuminazione del parco e i lavori a Palazzo Te. Insomma sarà un altro anno nel quale Mantova cambierà volto. La cosa incredibile è che su tutte queste cose Forza Italia e grillini hanno sempre votato no».

Un anno fa parlava di lavoro come priorità. Cartiera, Valdaro e piano per i giovani si sono sbloccati e ora attendiamo i risultati. Soddisfatto?

«Sì, perché abbiamo mantenuto tutti gli impegni: sono scelte che, messe insieme, significano circa 250 nuovi posti da fine 2018. Sulla cartiera prima c’era autorizzato un inceneritore da 80mila tonnellate, con l’ok della stessa Forza Italia che ha poi fatto i banchetti contro. Oggi è autorizzato per 39mila tonnellate, cioè la metà, grazie al lavoro fatto in primis dai Comuni ricorrenti. A Valdaro abbiamo risolto un disastro lasciato da Sodano, che stava indebitando il Comune per 15 milioni. Sui giovani siamo l’unico Comune ad aver realizzato una misura per tirocini retribuiti e incentivi alle assunzioni, è partita due mesi fa e già tre ragazzi sono stati assunti. I dati del turismo dimostrano che teniamo anche dopo l’anno della capitale. Questi sono i fatti. Ma si deve fare ancor meglio».

A breve avremo il piano della mobilità, che punterà su ztl estese, sosta più cara, meno auto e più navette. Lei aveva detto che tutto questo sarebbe arrivato solo insieme a nuovi parcheggi, che però ancora non ci sono. Non teme che la città diventi ancor più difficile da raggiungere per chi vive fuori?

«Partiamo da una premessa: è la politica della sosta a determinare la viabilità e non viceversa. I dati ci dicono che in centro la sosta media è di 5 ore e ciò danneggia i residenti e i commercianti perché non si trovano posti e il traffico che viene intasato. Da ciò discende una strategia in quattro punti: far pagare di più la sosta in centro e magari mettere un tetto massimo di ore; dare parcheggi esterni e navette a chi lavora in centro o viene da fuori, come stiamo facendo sul Te e a Campo Canoa; disincentivare gli spostamenti brevi in auto dentro la città, introducendo i pass per specifiche zone in modo che ciascuno possa parcheggiare solo vicino a casa; infine aumentare i parcheggi in struttura. L’attuale è un sistema populista che fa credere a tutti i residenti che si possa parcheggiare ovunque con pochi centesimi al giorno di abbonamento».
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Quindi, sui parcheggi? Lei aveva parlato di una struttura sotterranea sul lungolago.

«Intanto l’operazione Esselunga ci consentirà di gestire un Mondadori più sicuro e da valorizzare con tariffe adeguate. Parcheggio sotterraneo sul lungolago? Non mi sbilancio, ma posso dire che ci stiamo lavorando e sono fiducioso».
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Esselunga non rischia di intasare la viabilità in zona stazione? E porta Cerese?

«Faremo gli interventi necessari e, per chi farà spese piccole, Esselunga sarà raggiungibile anche senz’auto con la ciclabile che nel 2019 realizzeremo in viale Piave. A porta Cerese niente sottopasso: gli studi della Mobility In Chain dicono che realizzarlo costerebbe cifre altissime, impatterebbe enormemente e non risolverebbe i problemi. A breve allargheremo la carreggiata e introdurremo i semafori intelligenti, che da soli aiuteranno molto».

Altro grattacapo storico è il Palabam. Lei crede sia possibile trovare un gestore capace di far funzionare una struttura con tutti quei problemi?

«La palla non è nelle nostre mani, è il curatore a doverci dire cosa si possa fare. La società fallita ha un diritto di superficie, la proprietà è nostra. Ad oggi posso solo auspicare una soluzione stabile, ma siamo in attesa».
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Sulla vicenda giudiziaria che l’ha vista protagonista si è espresso più volte. A mente quasi fredda, cosa le resta?

«Mi sono sempre dichiarato innocente e lo ribadisco, ma ne esco più maturo come uomo e come politico. Resto inevitabilmente segnato. C’è qualcosa che non funziona nel sistema dell’informazione, alimentato da chi - nel mio caso Fi e M5S - cerca di distruggere l’avversario politico. Su questi temi mi piacerebbe impegnarmi con il Pd a livello nazionale: si viene condannati in partenza e ne va della qualità della democrazia. Sono consapevole del mio ruolo, ma non accetto la tesi per la quale si può sconvolgere la vita privata di un cittadino senza che questi abbia commesso reati. E mi lasci aggiungere una cosa: io credo che i mantovani vedano ogni giorno, da due anni, una città che cambia e un’amministrazione che non si risparmia. Lo sanno bene anche i grillini e Forza Italia ed è per questo che cercano di colpirmi con costanti attacchi personali. Ma è un problema per la città, chiunque sia il sindaco, se alcuni partiti fanno opposizione con invidia e odio. Ringrazio Bulbarelli e Irpo per le loro parole, che nessuno in quel partito sta dicendo. Sono pronto con chi condivide questo ragionamento a condividere ogni scelta strategica, non solo con la maggioranza. Al tempo stesso non presterò nessun ascolto a chi muove fango e attacchi personali privi di ogni scrupolo e rispetto».

Verso le elezioni: il Pd di Renzi è in affanno.

«Paga il fatto di essere forza di governo, ma è così che dobbiamo presentarci: siamo un antidoto all’imbarbarimento di chi cavalca le paure come Salvini e di chi alimenta odio e false notizie come i 5 Stelle».

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Capitolo candidature: chi vede bene nel Pd? I posti si ridurranno.

«Apprezzo i nomi fatti dal Pd cittadino: per il Parlamento il più radicato Carra, Colaninno con cui abbiamo importanti successi per la città, il mio vice Buvoli che è stimato anche fuori città ed è un’ipotesi importante e la Bonetti che può portare punti di vista nuovi; per le regionali Carra, Forattini, Gazzoni e Trazzi. Anche Zaltieri è una candidatura importante. Chi sosterrò? Sono in direzione nazionale ed esprimerò il mio parere. L’importante è mandare a Roma e Milano gente che voglia lavorare per il territorio e non pensi solo a strumentalizzazioni politiche come ha fatto il grillino Zolezzi con la mia vicenda giudiziaria». (ga.des)
 

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