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In migliaia sotto la torre. La vecia brucia a Revere

Falò sul Navarolo a Commessaggio, pienone a Guidizzolo e a Castel d’Ario

4 minuti di lettura

MANTOVA. “La Befana vien di notte…”recita una vecchia filastrocca che l’antica tradizione orale riporta con differenti versioni: “dal cappello alla romana” “alle toppe alla sottana”. Gonna o cappello che sia, sta di fatto che la vecchia megera, un po’ strega, un po’ fata, ha consolidato la sua tradizione in un giorno tra roghi e buriel, carbone e leccornie di sorta, dove quell’antico e reinterpretato “epifanomai” greco (mi mostro), richiama la comparsa dei Magi e la manifestazione del Figlio di Dio al mondo.
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Così tra sacro e profano anche Revere festeggia l’antica festa dell’Epifania con il tradizionale, quanto formidabile, “Rogo dla Vecia”, dove nell’antica piazza Castello la befana è stata bruciata tra gli applausi e i colori di luci, mentre l’odore di salsiccia creava quel senso di sazietà tra i vapori di un vin brulé pronto a riscaldare lo spirito oltre che il corpo. E se l’incendio della cella campanaria della torre antica, con l’immancabile cascata bianca di fuochi ed effetti pirotecnici della Parente Fireworks, teneva lo sguardo della folla con il naso all’insù per una buona mezz’ora, le faville del buriel profetizzavano nel loro salire etereo al cielo, mentre la vecchia bruciava come buon auspicio per il 2018.

La vecia brucia a Revere



Una tradizione, quella del rogo, che Revere ogni anno grazie a Pro Loco, Comune e volontariato, si ripropone, invitando alla vita e, dove quest’anno, sono ricomparsi gli zampognari: popolari e allo stesso tempo eleganti nei loro tabarri neri, con il suono del tamburello che ritma la sfilata di quel gonfiarsi e sgonfiarsi della zampogna, mentre lo spirito scivola nella memoria del tempo accompagnato dal suono di antiche pastorali. Un’esplosione di festa, di fuochi e colori, di sapori che sanno d’antico, è stata quella del "Rogo dla Vecia", come la folla immensa, pronta a sfilare lungo il centralissimo corso Italia, dove ciascuno porta con sé profumi e ricordi di un anno da poco finito e dove la vecchia megera a cavallo della propria scopa ne porta uno nuovo, pronta tra un anno esatto a spazzarlo via nuovamente.

Il vescovo di Mantova al presepe di Piubega



Grande festa anche a Guidizzolo per il buriel di Livio Bombana, una tradizione che vede la famiglia impegnata da lustri a promuoverla. Alle 18.30 in punto, preceduto da una serie di botti, il grande falò si accende. Oltre alle fiamme sono i fuochi i protagonisti dell’evento. Una lunga serie di fuochi d’artificio colora infatti il cielo di Guidizzolo. La vecchia brucia quasi subito e così l’anno nuovo si prospetta ricco di successo per gli abitanti di Guidizzolo. Vin brulè e the caldo accolgono i molti curiosi ma non manca poi la tradizionale cena offerta sempre da Bombana e dai molti sponsor. Nel capannone i tavoli si riempiono e la festa prosegue tutta sera.

La tradizionale cerimonia Brusa la vecia a Commessaggio



Stesso clima di gioia anche in località Santa Maria a Castiglione delle Stiviere dove alle 19.30 si accende il grande buriel (il primo si è acceso alle 19 in località Grole con merenda per tutti offerta dal gruppo Gru Gro). Il buriel di Santa Maria è storico e da anni vede impegnato un gruppo di amici e volontari che si ritrova nel tendone del ristorante Santa Maria dove viene offerto un ricco banchetto a tutti i partecipanti. Cotechino e panettone, ma anche vin brulè e i primi dolci di Carnevale fanno da banchetto e le persone si raccolgono in attesa dell’accensione dell’enorme catasta che è stata preparata in mezzo al campo.

Il buriel a Castel d'Ario



Fra le particolarità del buriel di Santa Maria la grande presenza di giovani che hanno animato la festa attorno al grande falò. Le fiamme salgono rapidamente e anche qui la vecchia brucia augurando a tutti un felice e fortunato 2018, mentre le feste se ne vanno con una serata fresca e umida.

Grande emozione anche a Commessaggio per “I brüsa la vecia”, con il tradizionale rogo sulle acque del canale Navarolo, a pochi metri dal Torrazzo. In tantissimi hanno seguito il falò dalle rive o dal ponte.

A Suzzara gli “ooh” dei bambini hanno accompagnato l’accensione della pira sulla cui vetta, in pochi minuti, è bruciato il pupazzo che impersonava la vecia. I fuochisti erano Enrico Dall’Argine e Giorgio Staffa soci della Pro loco “Città di Suzzara”. L’evento si è svolto in piazza Garibaldi, accanto alla pista di pattinaggio, dove era stato impilato il legname. Tante le famiglie insieme ai propri figli che hanno immortalato il momento in cui la vecia è caduta dalla pira alta circa tre metri.

Circa 200 persone, invece, hanno preso parte al tradizionale falò della Befana organizzato dalla Polisportiva di Motteggiana in collaborazione con l’amministrazione comunale che si è svolto in un campo di via Mantegna, in zona cimitero. L’esperto fuochista Gastone Ganzerla alle 18.05 ha acceso la pira e dopo 10 minuti, la vecia vestita in modo moderno in blue jeans, è caduta dal buriel, alto circa 8 metri.

La rapidità con cui è bruciata è stata salutata come di buon auspicio. Alla fine risotto e costine al parco Andreani-Panicali.

Circa un migliaio di persone, giunte anche dai paesi vicini, ha infinr assistito ieri sera al tradizionale buriel in piazza Castello a Castel d’Ario. Alle 18.45 si sono alzate le fiamme dalla pira, alta circa 5 metri con in cima il fantoccio della Befana, preparata la mattina stessa con legna e paglia. Mentre le fiamme e le faville si alzavano altissime con un’altrettanta altissima colonna di fumo, per un buon quarto d’ora è stato possibile assistere ad uno spettacolo pirotecnico molto intenso e con effetti speciali che hanno strappato un lungo applauso. Offerti dalla Pro loco vin brulè e cioccolata calda mentre tra la gente si aggirava una Befana ben mascherata e con un cesto, distribuendo sacchetti di caramelle ai bambini.

«Quest’anno abbiamo preparato tutto il giorno stesso con l’aiuto di numerosi volontari della Pro Loco per evitare quanto accaduto la scorso anno, quando la sera precedente ignoti appiccarono il fuoco al buriel - osserva il presidente dell’associazione Paolo Soave -. Siamo molto soddisfatti della grande partecipazione per assistere ad una tradizione che si perde nei secoli, semplice ma che pur sempre affascina tutti». Per l’occasione gli accessi alla piazza sono stati chiusi al traffico e controllati dagli agenti della polizia locale e dai volontari della Protezione civile Vergilius di San Giorgio.

La giornata dell’Epifania ha visto anche altre due manifestazioni molto partecipate nel pomeriggio. Alle 15 l’arrivo dei Re Magi a cavallo organizzato dalla parrocchia; alle 16.30 nel teatro Casa del popolo, messo a disposizione dalla Società di mutuo soccorso, il concerto degli auguri, applauditissimo, del corpo bandistico casteldariese diretto dal maestro Gian Franco Toscan. (d.r, m.p., l.c., l.f.)
 

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