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Posti letto agli sgoccioli negli ospedali per l’influenza

Boom del virus, ancora superlavoro nei pronto soccorso di Mantova, Asola e Pieve di Coriano

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MANTOVA. Il picco dell’influenza stagionale? Se gli infettivologi lo attendevano per metà gennaio, siamo nell’occhio del ciclone. E il superlavoro dei pronto soccorsi negli ultimi giorni ha tutta l’aria di una conferma. Altro termometro in grado di calcolare la temperatura del fenomeno virus di stagione, è la disponibilità dei posti letto. Ieri mattina le possibilità di ricovero per problematiche di salute connesse all’influenza erano ridotte a poche unità, tra Mantova, Asola e Pieve di Coriano. Tanto da far scattare una sorta di preallarme nei tre ospedali. Questo nonostante l’azienda Poma abbia allestito per tempo, ancora a dicembre, un mini reparto al quinto piano, dieci posti letto riservati ai casi più delicati di influenza e alle complicanze, soprattutto a carico di pazienti anziani.

Anche ieri mattina i pronto soccorsi del Mantovano erano subissati dalle richieste. Sono soprattutto le persone anziane ad aver avuto bisogno di un intervento medico a seguito di patologie relative al virus influenzale. Difficoltà respiratorie, febbre alta, disidratazione, spossatezza estrema: sono in particolare questi gli effetti del virus che hanno portato tanti a richiedere l’intervento di un medico del pronto soccorso, a volte proprio su consiglio della guardia medica consultata per telefono.

Il fatto è che l’ondata dei casi virali non si è conclusa. L’epidemia, sostengono gli infettivologi, è destinata a continuare almeno fino a metà febbraio. Per quanto riguarda la campagna vaccinale promossa dalla Ats Val Padana, l’ex Asl, siamo decisamente in zona Cesarini. Se è vero che la cosa migliore sarebbe stata farsi vaccinare a novembre – in particolare per ultra 65enni e sofferenti di malattie cardiache e polmonari – ci sarebbe ancora qualche giorno di tempo, visto che la massima circolazione del virus è prevista tra questo mese e il prossimo, e che l’effetto di protezione vaccinale si sviluppa a distanza di un paio di settimane dall’iniezione (e si mantiene per circa sei mesi).

Per avere delucidazioni e sapere se ci sono ancora scorte di vaccino disponibili i ritardatari possono contattare il proprio medico di base oppure uno dei sette ambulatori dell’Ats sparsi in provincia (Mantova, Asola, Castiglione delle Stiviere, Ostiglia, Poggio Rusco, Suzzara, Viadana).


 

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