No alla cartiera raddoppiata: «Calcoli da rifare, più veleni nell’aria»
L’associazione Medici per l’Ambiente contesta lo studio d'impatto ambientale di Pro-Gest. «Considera solo le emissioni dell’inceneritore: Cittadella si riempirà di polveri»
di Igor CipollinaMANTOVA. Altro cartellino rosso: a contestare Pro-Gest è ancora una volta l’associazione Isde-Medici per l’ambiente, che ha depositato le osservazioni al nuovo progetto di modifiche alla cartiera di viale di Poggio Reale. Il progetto numero tre, con il quale l’azienda punta a recuperare la capacità massima per la produzione di carta e cartone, autodimezzata dalla stessa Pro-Gest da 1.159 a 575 tonnellate al giorno per allinearsi alla verificazione del Politecnico, giocando d’anticipo rispetto ai tempi del Tar. Vicenda ingarbugliata, questa della ripartenza della cartiera, che incrocia timori, ricorsi, esposti e relative indagini. L’ultima puntata, ancora in onda, è quella del provvedimento autorizzatorio unico, che abbraccia la Valutazione d’impatto ambientale.
A esibire il cartellino rosso è l’ingegnere Paolo Rabitti, autore delle osservazioni tecniche per conto di Isde, che si concentra sullo studio d’impatto ambientale di Pro-Gest. «Che le emissioni siano significative o meno lo si deve considerare in base al contesto ambientale – annota Rabitti – non al fatto che le emissioni siano inferiori a quelle del precedente impianto, ormai chiuso da quattro anni». E che la situazione ambientale di Mantova sia compromessa lo dimostrano i dati delle centraline Arpa. Stringendo l’analisi alle sole polveri sottili (il PM10), denuncia il consulente di Isde la reticenza della “sintesi non tecnica” presentata dall’azienda, che si ferma al 2014 nonostante siano disponibili i dati giornalieri e annuali fino al 2016. E proprio nel 2015 e nel 2016, a cartiera spenta, si segnala un peggioramento. E anche il 2017 si è chiuso male, sul binario dell’aria malata.
«Tant’è che si arriva alla sospensione di attività mai proibite – scrive ancora Rabitti – come la possibilità di accendere la stufa a legna in cucina, dopo anni in cui i combustibili non fossili sono stati considerati una panacea e ampiamente sovvenzionati dalla Regione». Se l’analisi è quindi «sbagliata per ipotesi», alla radice, l’ingegnere segnala poi un altro errore: «Lo studio di ricaduta è assolutamente carente perché non prende in considerazione le emissioni della cartiera, ma solo dell’inceneritore».
Errore vistoso, perché se l’inceneritore emetterà 2,4 tonnellate all’anno di polveri, la fabbricazione di carta ne sbufferà 30,8 (secondo la stima della stessa Pro-Gest). E il guasto non sta solo nei numeri: «Considerando soltanto l’inceneritore, l’azienda ha escluso dal calcolo le fonti più basse. Cosa significa? Che le concentrazioni al suolo saranno maggiori e gli abitanti di Cittadella verranno sottoposti a una grandissima sollecitazione». Morale, per Gloria Costani, presidente di Isde Mantova, lo studio d’impatto ambientale è da ritirare perché «non basato su dati reali».
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