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Da via Roma alla Camera, il vicesindaco di Mantova Buvoli in rampa di lancio

Il numero due del Comune bene nei circoli del Pd in tutta la provincia. Palazzi favorevole «Sono pronto a correre nel collegio uninominale Mantova-Alto Mantovano»

di Sandro Mortari
2 minuti di lettura

MANTOVA. Non si è autocandidato al parlamento, ma è quello che gli iscritti del Pd, nelle varie assemblee di zona, hanno indicato all’unanimità per ricoprire quel ruolo. Per il vicesindaco della città Giovanni Buvoli si fa più concreta l’ipotesi del collegio uninominale di Mantova e Alto Mantovano: un mese fa sembrava un azzardo solo parlarne.

Finora le assemblee di circolo che ne hanno chiesto a gran voce la discesa in campo sono state quelle di Mantova, dell’hinterland nord, del Destra Secchia, dell’Alto Mantovano e dell’Asolano. Per chiudere il cerchio mancano solo le riunioni, tra ieri sera e questa sera, del Basso Mantovano (Suzzara, Pegognaga e Gonzaga), dell’Oglio Po (Viadana, Marcaria, Sabbioneta, Castellucchio) e di Mantova sud (Borgo Virgilio, Roncoferraro, Curtatone). L’ok a Buvoli è solo un proforma visto che nella bassa già alcuni circoli si sono già espressi singolarmente plaudendo al vicesindaco virgiliano, mentre nell’Oglio Po il capo di gabinetto di Palazzi, Stefano Simonazzi, da tempo si sta impegnando per ottenere il via libera anche in quello spicchio di provincia. Senza parlare dell’influente ex sindaco di Roncoferraro, Candido Roveda, che si sta spendendo per il vicesindaco nella sua zona.

«Così tante indicazioni sono state una sorpresa, e molto piacevole - afferma un ancora incredulo Buvoli, il più acclamato dagli iscritti con il deputato uscente Marco Carra e il segretario provinciale Antonella Forattini -. La gente ha apprezzato il modo di amministrare della giunta Palazzi e anche il mio lavoro di presidente del Dipartimento finanze dell’Anci Lombardia, l’interfaccia dei Comuni con Regione e governo. A questo punto, se anche le ultime consultazioni fossero a mio favore, accetterei di candidarmi anche nel collegio uninominale di Mantova, il mio naturale. Siccome serve una figura conosciuta sul territorio per ribaltare la situazione che ci vede in svantaggio nei confronti del centro destra, io sono pronto. Ci vuole gente che abbia dimostrato di saper amministrare e che sia conosciuta: solo così possiamo vincere».

La corsa di Buvoli è iniziata a metà dicembre nell’assemblea dei circoli di Mantova. Qui, grazie all’appoggio del sindaco Palazzi, ha ricevuto la formale investitura a candidato forte, rappresentante anche di un’amministrazione forte in grado di fare le cose dopo anni di immobilismo.

All’ultimo congresso del Pd Buvoli si era schierato col ministro Martina lasciando SinistraDem: «Non sono mai stato renziano - dice - ma ho seguito la strada unitaria, conscio del fatto che la cosa più importante, per il dopo elezioni, è l’unità del partito». Il vicesindaco è anche un talismano per il partito che lo candida. «Ho partecipato a quattro elezioni per il consiglio comunale - ricorda - e sono sempre stato eletto. Sono stato candidato alla segreteria cittadina del Pd in una situazione molto difficile e ce l’ho fatta».

Sta volta la situazione pare più difficile e non è detto che il 4 marzo vada bene: «Nessun problema - afferma Buvoli - a rimanere nel mio ruolo». Sì, perché per candidarsi alla Camera non c’è bisogno che lasci il posto da assessore; se ne parlerà solo in caso di vittoria. A quel punto, Palazzi dovrebbe scegliere il nuovo vicesindaco che potrebbe essere Murari e nominare un nuovo assessore. Ma c’è tempo.
 

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