CASALMAGGIORE. Prosegue il botta e risposta tra il comitato dei pendolari TrenoPonteTangenziale e Trenord. Punto del contendere, come spesso in passato, ritardi, disservizi e degrado della linea Brescia-Parma.
Dopo l’esposto inviato dal comitato alla procura di Cremona nel mese di dicembre, era arrivata una prima risposta, con Trenord che parlava «di incremento dei posti disponibili sui mezzi, nuove corse, presenza di bus sostitutivi e ritardi sulla linea dovute a limitazioni strutturali». Dichiarazioni contestate dal gruppo presieduto da Paolo Antonini.
Il primo punto si concentra sui ritardi. Per Trenord la spiegazione riguarderebbe l’obbligo di percorrere un tratto di 14 chilometri alla velocità di 80 chilometri orari e non 120. La motivazione, come accennato, una limitazione strutturale. «Peccato che quel tratto si trovi tra Parma e Colorno – rispondono dal comitato –, mentre i ritardi, in media sui 30 minuti, si accumulino sull’altro tratto, quello tra Brescia e Casalmaggiore».
Altro tema caldo denunciato dal comitato, l’assenza di bus sostitutivi. «L’affermazione “Trenord fornisce il servizio sostitutivo a mezzo autobus in caso di eventuali soppressioni” è totalmente destituita di fondamento» dice TrenoPonteTangenziale, che allega nella nuova risposta all’azienda un elenco di corse soppresse «senza che sia stato fornito alcun servizio a mezzo autobus sostitutivo. Basti pensare che la stessa Trenord ha consigliato agli utenti di utilizzare il treno successivo, ad ulteriore conferma della inesistenza di qualsiasi servizio di autobus sostitutivo».
Una situazione difficile per i pendolari, alle prese con continui ritardi a scuola o sul posto di lavoro, e costretti ormai a convivere con le difficoltà di una linea inserita dall’ultimo rapporto di Legambiente, Pendolaria, tra le dieci peggiori in Italia.
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