Chi ha meno voti vince: il triste tetris del consiglio
Tra liti, rimpasti e dimissioni l’assemblea stravolge il voto del 2014. La maggioranza ha cambiato quasi tutti, sostituzioni anche nella minoranza
di Andrea GabbiCANNETO SULL’OGLIO. Ricostruire la storia del consiglio comunale (e della giunta) in questo ultimo mandato è come giocare a tetris. Entra questo, esce quello, tocca a quell’altro che sostituisce quest’ultimo... Un giro di valzer incredibile, degno di un’opera teatrale. Peccato, però, che qui si parli della volontà popolare, delle scelte elettorali risalenti al maggio 2014 e mandate in frantumi da rimpasti, liti e scossoni.
Anche il sito del Comune, all’ennesimo ribaltone, ha alzato bandiera bianca. Tenere il passo con i cambiamenti è davvero complicato e ormai è diventato un terno al lotto capire come evolverà la situazione. I fatti dicono che da circa due anni la maggioranza sta vivendo una fase di tumulti interni che hanno cambiato la fisionomia della gestione politica del paese. Per avere una conferma di questa affermazione basta prendere i dati relativi alle ultime elezioni, quelle che hanno portato sulla poltrona di primo cittadino Raffaella Zecchina. Scrutando le preferenze ci si accorge che i dimissionari Appiani, Barozzi e Nicoli hanno incassato in totale 124 preferenze. Chi li ha sostituiti (Minoglia, Gnaccarini e Fasciglione) si ferma a quota 54. Ma c’è di più. Diego Redini, attuale vice sindaco dopo l’addio di Angelo Appiani, alle elezioni ha ricevuto 46 preferenze. Meglio di lui Pierpaolo Appiani, Pierino Cervi, Alessia Gilberti ed Ennio Rossi. Ma tanto gli basta, allo stato delle cose, per essere il secondo in grado all’interno del consiglio. Restando in tema di assessorati, ci sono i casi di Attilio Facconi e Remo Gnaccarini, entrambi al lavoro per i cittadini senza essere passati per il successo delle urne. Una scelta lecita da parte della maggioranza, ma che di fatto ha limitato la volontà di una popolazione che a conti fatti aveva scelto ben altre figure. Ricapitolando: nella maggioranza sono usciti di scena Pierpaolo Appiani, Gianpietro Barozzi e Luciana Nicoli. Dentro Angelo Minoglia, Tiziano Fasciglione e Remo Gnaccarini. Il tutto senza contare le dimissioni degli assessori Angelo Appiani e Barbara Alberini.
Pure nella minoranza qualche cambio di leadership c’è stato. Via quasi subito il numero uno di Canneto in testa Nicola Faleo, sostituito da Nicolò Ficicchia. Negli ultimi giorni addio pure per Gianluca Bottarelli, sconfitto alle urne nella corsa a sindaco proprio dalla Zecchina. Al suo posto dentro Noemi Doro.
Insomma, più che un consiglio comunale sembra una squadra di calcio. Una di quelle squadre costrette, per cause di forza maggiore, a ricorrere al mercato di riparazione per restare in piedi.
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