«I 5 Continenti come un carcere». Nel mirino i super-lampioni
Liberi e uguali e Movimento nonviolento criticano «la militarizzazione del quartiere». Ma il sindaco Volpi insiste: «Abbiamo coinvolto le forze dell’ordine e il comitato di quartiere
di Luca CremonesiCASTIGLIONE DELLE STIVIERE. Il sindaco Volpi conferma l’attenzione che nelle prossime settimane sarà riservata al quartiere Cinque Continenti. «In realtà non si tratta di nulla di più di quanto già noto - spiega - La vera novità è nelle luci che vogliamo installare per illuminare le due zone buie delle aree verdi, ma questo dipende dagli accordi che faremo con i privati, e cioè con i proprietari del quartiere che sono anche i proprietari delle aree verdi». Sui maggiori controlli Volpi, infatti, ricorda «che si tratta di un’operazione già in corso da tempo e che vede coinvolte le forze dell’ordine. Mercoledì 17 ci siamo trovati con il prefetto, il questore, carabinieri, guardia di finanza e polizia locale per fare il punto della situazione, ma è altrettanto vero che già le forze di polizia in questo periodo hanno intensificato i controlli».
Volpi, inoltre, conclude ricordando il lavoro di sinergia con il comitato di quartiere e con le tre associazioni che operano in quell’area. «Sabato ci troveremo con Cauto, Vela e Libera, le tre associazioni che lavorano a Mondolandia, il centro di aggregazione che si trova nel quartiere, e con queste inizieremo a lavorare visto che tutte e tre ci hanno dato la loro disponibilità per creare percorsi d’incontro e dialogo con gli abitanti del quartiere». Su questo fronte c’è un’apparente continuità con il bando ci coprogettazione che era stato approvato dalla giunta Novellini e che prevedeva una serie di percorsi di collaborazione fra abitanti e istituzioni. Se dall’attuale minoranza non arrivano commenti, ci sono però altre realtà che si interrogano sulle decisioni dell'Amministrazione.
Franco Tiana di Liberi Uguali commenta «che la stragrande maggioranza dei cittadini del quartiere non ha niente a che fare con la criminalità e subisce la situazione di degrado e di illegalità. I dati ufficiali dicono che i reati sono in diminuzione e quindi per cominciare a riqualificare il quartiere non c’è bisogno di militarizzarlo e neanche trasformarlo in un campo con i fari attorno. Riteniamo che bisogni combattere chi utilizza anche affittando dei locali per vendere bibite, alcolici o stupefacenti».
Il Movimento Nonviolento aggiunge: «È il rischio di essere guidati da una visione carceraria che, oltre ad essere inaccettabile, di sicuro non risolve i problemi. Bene l’illuminazione, bene un maggior controllo da parte delle forze dell’ordine ma se si parla, giustamente, della necessità di agire su più fronti, come ha sottolineato il sindaco, non capisco perché non ci sia nemmeno un accenno al fronte sociale, quello che riguarda la povertà, l’emarginazione, l’esclusione, e la necessità di costruire partecipazione, inclusione e cittadinanza attiva, che è di fondamentale importanza».
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