Ancora in bus dopo l’alluvione
Disagi e timori per i pendolari della Suzzara-Parma. Ma Fer assicura: «Lavori chiusi entro fine estate»
di Matteo Sbarbada
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SUZZARA. «È ragionevole prevedere entro la fine dell’estate la riattivazione totale della linea». Ferrovie Emilia Romagna, gestore dell’infrastruttura ferroviaria, risponde alle preoccupazioni dei pendolari della Suzzara-Parma.
La criticità riguarda il tratto di cinque chilometri sommerso dalle acque dell’Enza in seguito alla rottura dell’argine in località Lentigione, frazione di Brescello. La disastrosa alluvione del 12 dicembre mandò sott’acqua buona parte del paese, binari compresi. Le acque si sono, poi, ritirate, facendo partire la conta dei danni. Sulla linea, Tper ha attivato un servizio bus sostitutivo nel tratto compreso tra Parma e Brescello. Per le prime due corse del mattino, in partenza alle 6.19 da Parma e Suzzara, il viaggio in autobus prosegue fino a Boretto. «I trasbordi da un mezzo all’altro sono una fonte di disagio - spiega un pendolare -. Nei giorni scorsi una ragazza, per non perdere il bus, è scesa di corsa dal treno ed è caduta. Sarebbe meglio estendere il servizio sostitutivo a tutta la tratta per evitare cambi».
Da Fer, però, sembrano arrivare segnali positivi sui lavori di sistemazione. «Tra quindici giorni avremo il cronoprogramma dettagliato - spiegano -. Al momento stanno procedendo sia la realizzazione del bando che l’individuazione delle risorse finanziarie. Si tratta di un investimento importante, di certo non inferiore ai tre milioni di euro». La speranza è che l’iter proceda velocemente e senza intoppi. La durata dei lavori, poi, dovrebbe protrarsi per pochi mesi. Da qui, dopo una prima serie di stime pessimistiche, il nuovo target per la sistemazione della rete. Per i pendolari, la consolazione di dover sopportare gli inevitabili disagi per mesi e non, come tenuto in un primo momento, per anni.
La forza delle acque, lo scorso 12 dicembre, spazzo via centinaia di metri di massicciata. Oltre a ciò, vanno considerati la sconnessione dei binari e danni importanti alle parti elettriche e ai passaggi a livello. «Gli interventi sono una priorità assoluta per Fer e Regione. I lavori non dovrebbero nascondere particolari criticità e i tempi del cantiere non dovrebbero essere lunghissimi. L’obiettivo è limitare i disagi per i pendolari».
Matteo Sbarbada
La criticità riguarda il tratto di cinque chilometri sommerso dalle acque dell’Enza in seguito alla rottura dell’argine in località Lentigione, frazione di Brescello. La disastrosa alluvione del 12 dicembre mandò sott’acqua buona parte del paese, binari compresi. Le acque si sono, poi, ritirate, facendo partire la conta dei danni. Sulla linea, Tper ha attivato un servizio bus sostitutivo nel tratto compreso tra Parma e Brescello. Per le prime due corse del mattino, in partenza alle 6.19 da Parma e Suzzara, il viaggio in autobus prosegue fino a Boretto. «I trasbordi da un mezzo all’altro sono una fonte di disagio - spiega un pendolare -. Nei giorni scorsi una ragazza, per non perdere il bus, è scesa di corsa dal treno ed è caduta. Sarebbe meglio estendere il servizio sostitutivo a tutta la tratta per evitare cambi».
Da Fer, però, sembrano arrivare segnali positivi sui lavori di sistemazione. «Tra quindici giorni avremo il cronoprogramma dettagliato - spiegano -. Al momento stanno procedendo sia la realizzazione del bando che l’individuazione delle risorse finanziarie. Si tratta di un investimento importante, di certo non inferiore ai tre milioni di euro». La speranza è che l’iter proceda velocemente e senza intoppi. La durata dei lavori, poi, dovrebbe protrarsi per pochi mesi. Da qui, dopo una prima serie di stime pessimistiche, il nuovo target per la sistemazione della rete. Per i pendolari, la consolazione di dover sopportare gli inevitabili disagi per mesi e non, come tenuto in un primo momento, per anni.
La forza delle acque, lo scorso 12 dicembre, spazzo via centinaia di metri di massicciata. Oltre a ciò, vanno considerati la sconnessione dei binari e danni importanti alle parti elettriche e ai passaggi a livello. «Gli interventi sono una priorità assoluta per Fer e Regione. I lavori non dovrebbero nascondere particolari criticità e i tempi del cantiere non dovrebbero essere lunghissimi. L’obiettivo è limitare i disagi per i pendolari».
Matteo Sbarbada
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