Il museo Nuvolari cresce di un piano
Montata una scala in ferro che porta ad un soppalco. Nello spazio sopraelevato ricreato lo studio di Tazio
MANTOVA. Il museo Tazio Nuvolari si amplia di 35 metri quadrati grazie all’istallazione di una scala in ferro che collega il piano terra al soppalco. Spazio fino a ieri inutilizzato e inaccessibile proprio per la mancanza di un collegamento fisso. «La scala era presente già nel progetto di ristrutturazione del 2012, quando il museo dal Palazzo del Capitano si trasferì nell’ex chiesa del Carmelino in via Giulio Romano. Una struttura di circa 270 metri quadrati utilizzata dagli anni ’70 dal Comune come archivio– spiega l’architetto Franco Mondadori – i faldoni arrivavano quasi al soffitto e per raggiungerli si usavano scale ad hoc che permettevano di raggiungere sia i documenti che il soppalco che ospitava tavoli per la consultazione dei testi».
La scala in ferro, antisismica, con protezioni in cristallo è stata inaugurata il 16 febbraio ed è stata realizzata con il finanziamento di 25mila euro di Fondazione Banca Agricola. Nel nuovo spazio sopraelevato è stato ricreato lo studio che Tazio aveva nella casa di viale Risorgimento. Si possono ammirare la scrivania e gli armadi del pilota. In teche sono custoditi la sua macchina da scrivere, la macchina fotografica e alcuni documenti privati. Al piano terra invece continuano ad essere esposte le coppe e le medaglie del campione, l’abbigliamento e alcune fotografie che ripercorrono la sua leggenda.
«Ora il museo è dal punto di vista strutturale completo – commenta Giancarlo Pascal, presidente di Aci – il lavoro sui contenuti non termina invece qui, l’obiettivo è creare un museo che, sfruttando un linguaggio moderno e strumenti tecnologici all’avanguardia, riesca, nel tempo, a tramandare la storia del campione mantovano. Se non ci aggiornassimo, nessuno verrebbe più a visitarci». Il museo, aperto dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 18 e nel fine settimana dalle 11 alle 18, nel 2017 ha avuto 6mila visitatori. «Un numero buono – aggiunge Pascal – ma possiamo migliorare. Siamo entrati nel circuito Garda Musei: siamo fiduciosi». Al taglio del nastro presenti il prefetto Sandro Lombardi, il vice prefetto Angelo Araldi e il sindaco di Marmirolo Paolo Galeotti. Ma anche il cugino di secondo grado del mitico pilota, Massimo Formigoni Nuvolari. «Mio nonno Giuseppe era lo zio di Tazio – racconta – il primo che lo ha sponsorizzato. Tazio era un uomo minuto, alto uno e 60, mio nonno lo vedeva bene come fantino. Ma lui amava troppo il pericolo. A Castel d’Ario c’è ancora la sua casa. È chiusa ma sarebbe bello valorizzarla col contributo del Comune».
Barbara Rodella
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