Le idee degli chef stellati nel libro di Francesca
Pegognaga. È stato pubblicato il lavoro iniziato dalla ragazza morta di malattia. Il padre ha completato la tesi della figlia sull’alimentazione e sul cibo ideale
PEGOGNAGA. Non è un libro di cucina ma una guida al mangiare sano, una raccolta di ricette o forse è tutto questo. E’ uscito, in questi giorni il libro “Il Cibo ideale” pubblicato dall’associazione “Francesca Pirozzi onlus”. Il ricavato della vendita sarà destinato a finanziare i ricercatori del dipartimento di Scienze Biomolecolari dell’università di Urbino che hanno identificato e sviluppato una classe di composti caratterizzati dalla capacità d’indurre una spiccata attività biologica nei confronti delle cellule tumorali.
Il libro è nato dall’idea del padre di Francesca, Marco Pirozzi, che così ha voluto di completare il lavoro della figlia, morta a soli 24 anni per una grave malattia, che dal suo letto di ospedale stava preparando la tesi sull’alimentazione nei pazienti in chemioterapia. Il lavoro si è via via arricchito di spunti e contributi utili a tutti nell’approccio quotidiano con il cibo.
Cosa vuol dire mangiare sano oggi? L’alimentazione è ancora solo nutrimento? Quanto i programmi televisivi stanno alzando il livello di conoscenza sul cibo? Da cosa dipenderà la ristorazione del futuro? Il continuo lavoro di ricerca degli chef aiuta anche a migliorare la qualità delle materie prime? Quale stile alimentare è meglio seguire durante la chemioterapia? Sono alcune delle domande alle quali, per accompagnare la tesi di Francesca, hanno dato risposte, raccontato esperienze, fornito consigli e ricette: il professor Giorgio Calabrese, docente di dietetica e nutrizione umana; Luca Imperatori, dirigente medico di oncologia medica; Andrea Sinigaglia, direttore generale di Alma-Scuola di cucina internazionale, e gli chef stellati Nadia Santini del ristorante “Dal Pescatore” di Canneto sull’Oglio; Mauro Uliassi del ristorante “Uliassi” di Senigallia; Massimiliano Alajmo del ristorante “Le Calandre” di Sarmeola di Rubano; Riccardo Camanini del ristorante “Lido 84” di Gardone Riviera; Pietro Leemann del ristorante “Joia” di Milano e Paolo Simioni Executive Chef “Forte VillageResort” di Santa Margherita di Pula. E ancora hanno contribuito esperti, nutrizionisti e chef che hanno raccontato, ognuno dal proprio punto di vista professionale, come e cosa mangiare per lasciare al cibo quel ruolo fondamentale per la vita di tutti.
«Forse non esiste un mangiare ideale, un cibo che nel bene o nel male influisca sul nostro vivere - spiega Marco Pirozzi - Tutto può far male e allo stesso tempo bene. Sono la qualità dei prodotti, le modalità di preparazione, la quantità di quello che mangiamo che, uniti al nostro stile di vita ed a dove viviamo, possono determinare o meno l’insorgere di malattie. Il cambiamento del modo di mangiare continua a mutare le nostre abitudini, la nostra cucina ed il nostro modo di fare la spesa. Sugli scaffali dei supermercati un prodotto per essere buono deve per forza essere senza qualcosa, indirizzando il consumatore verso una totale confusione. La grande industria e la globalizzazione, se da una parte hanno portato un più facile accesso ai prodotti, dall’altra hanno standardizzato palato e scelte».
Il libro, in distribuzione nelle librerie di tutta Italia, si può acquistare direttamente sul sito della Onlus www.francescapirozzi.it.
Mauro Pinotti
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