Buche nei terreni di Cacciabella di Asola. Dito puntato verso le volpi
Alcune segnalazione da parte dei cittadini asolani hanno evidenziato la presenza, in particolare nei terreni siti in località Cacciabella, di grandi buche. Non è ancora chiaro chi possano essere gli animali che provocano queste nuove scavature nel terreno, ma si pensa in primis a tassi o, meglio ancora, volpi
ASOLA. Purtroppo, se l’ormai radicato problema nutrie sul territorio non sembrerebbe evidenziare un accenno di diminuzione anche a seguito di alcuni nuovi sistemi e la divisione in squadre in base alle zone, nell’ultimo periodo è emersa una seconda complicazione. Alcune segnalazioni da parte dei cittadini asolani hanno evidenziato la presenza, in particolare nei terreni siti in località Cacciabella, di grandi buche, raramente posizionati vicino ai vari rigagnoli dell’area, come invece fanno solitamente le nutrie. Non è ancora chiaro chi possano essere gli animali che provocano queste nuove scavature nel terreno, ma si pensa in primis a tassi o, meglio ancora, volpi.
«Segnalazione di problemi riguardanti la presenza di tassi sul nostro territorio non sono a noi arrivate - ha precisato Gianluigi Zani, presidente Coldiretti e Consorzio Garda Chiese - sarei più propenso a ipotizzare che siano state delle volpi, la cui presenza è molto più marcata. Certamente non quanto le nutrie, ma anche le volpi provocano non pochi danni. Oltre a fare qualche buco nel terreno, a differenza delle altre, queste non sono erbivore e causano grattacapi, per esempio, ai cacciatori in quanto mangiano i piccoli di lepre. Si evidenziano inoltre non pochi problemi nelle aziende agricole della zona perché si avvicinano molto ai pollai, che sul nostro territorio sono uno degli allevamenti più significativi. Alcuni stratagemmi sono stati certamente presi, come barriere o reti, ma alcune scappano comunque ed entrano nell’allevamento. Fino al momento non ci risultano, invece, danni all’agricoltura».
La zona del Cacciabella, è da sottolineare, è da sempre soggetta ad allagamenti e, quindi, l’aggiunta di questa problematica potrebbe dimostrarsi se possibile ancora più grave. Per il momento le segnalazioni arrivano solamente dal lato opposto della riva, quello un po’ meno preoccupante. Il timore, naturalmente, è che in futuro si arrivi anche nella zona particolarmente interessata alla problematica, creando così una nuova rete di difficoltà e incertezze in particolare da parte dei residenti.(Valentina Gobbi)
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