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L’area archeologica punta al rilancio con i professionisti

Bagnolo. Parco del Forcello affidato per 3 anni alla Sap. Fra le proposte E-commerce, cucina, gadget e vestiario

di Francesco Romani
1 minuto di lettura

BAGNOLO SAN VITO. La stasi dei visitatori, con un giro d’affari sotto i 20mila euro, le difficoltà che hanno investito la Pro loco e la volontà di giungere alla creazione di un museo. Sono queste alcune delle motivazioni che hanno spinto l’amministrazione comunale a chiudere dopo 10 anni la gestione dell’area archeologica del Forcello affidata ai volontari della Pro loco cittadina ed affidarla per la prima volta dal 2007 ad un team di archeologi professionisti.

È stata approvata in giunta la convenzione che affida per tre anni alla Sap (Società archeologica padana) la gestione del parco archeologico del Forcello, il più importante sito del Mantovano e fra i più importanti siti etruschi del Nord Italia. A questa convenzione seguirà quella con l’università di Milano, che in concessione prosegue gli scavi del principale abitato etrusco-padano finora conosciuto in Lombardia, nonché il più settentrionale dell’area di espansione etrusca a nord del Po in età arcaica.

«La Pro loco ha garantito in modo esemplare l’apertura del parco ai visitatori - spiega il sindaco Manuela Badalotti - e a loro va gran parte del merito della divulgazione di questa importante area archeologica. D’intesa con l’associazione abbiamo deciso di provare ad interessare archeologi professionisti per puntare ad un rilancio e contemporaneamente andare verso la creazione di un museo per accogliere i reperti, struttura che adesso ancora manca».

La gestione ricalcherà l’attuale e sarà affiancata e supportata dal gruppo didattico e dai volontari che in questi anni hanno dato il loro prezioso contributo alla conoscenza del Forcello.

Fondata a Mantova nel 1994 da sei archeologi dotati di esperienza decennale in Italia e all'estero e con sede a Quingentole, Sap è oggi una società leader nel campo italiano dell’archeologia. «L’impegno che ci siamo assunti è oneroso - spiega il leader di Sap, Alberto Manicardi - Ma siamo convinti che l’esperienza professionale che ci caratterizza potrà costituire uno stimolo per il rilancio». Su cosa si baserà? «Inanzi tutto mettendo a frutto le nostre conoscenze, creeremo una rete di istituti scolastici e di gruppi archeologici. Partendo dal Gao di Ostiglia, al museo di Revere, a quello di Legnago pensiamo di estendere l’area di riferimento al vicino Veneto. Questo ci consentirà in futuro di creare una rete museale con fulcro il Forcello. Poi pensiamo a una maggiore visibilità attraverso la rete, con l’e-commerce, la creazione di gadget, vestiario a tema, ma anche acheo-gastronomia come ad esempio l’archeologia del miele. Sino a eventi a tema enogastronomico collaborando con Slow food e Consorzio agrituristico».
 

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