Sos dell’associazione: un anziano su dieci va in crisi a fine mese
Il Club Tre età: «Li aiutiamo, ma da soli non ce la facciamo». Il presidente Tonelli si rivolge a ditte e Comune: «Dateci una mano»
di Nicola CorradiniMANTOVA. «Per scoprire i veri bisogni degli anziani, spesso basilari, occorre andare a casa loro. È così che abbiamo scoperto che tra i nostri assistiti ci sono persone che a fine mese non riescono a fare nemmeno la spesa». Non è questa l’unica scoperta fatta dai volontari del Club Tre età, l’associazione di volontariato guidata da Luciano Tonelli, mentre si occupavano dei duecento anziani single seguiti attraverso vari servizi. Ventuno di loro, con i soldi della pensione, non arrivano a fine mese e si trovano così con il frigo e la dispensa vuoti. Stiamo parlando di generi alimentari basilari come pasta, olio, un po’ di verdura e un po’ di carne (o legumi). I volontari hanno anche scoperto che una parte di loro prende meno medicinali di quelli prescritti per «farli durare di più e risparmiare».
È lo stesso Tonelli, affiancato da Cristina Bellotti della dirigenza del Club, a rendere noti questi dati e a lanciare l’allarme. «Perché se il 10% dei nostri assistiti vive in queste condizioni economiche precarie, senza segnalarlo ai servizi, è possibile che percentuali simili siano riscontrabili a livello cittadino nella fascia di anziani single over75 - dice il presidente del Club - non ci sono ricerche così specifiche a livello comunale, ma credo che questa ricerca che abbiamo fatto nel nostro piccolo campione debba far suonare un campanello d’allarme per il welfare, tanto a livello istituzionale quanto tra le associazioni di volontariato e altre agenzie che si occupano del sociale».
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Non ha pretese statistiche, il Club delle Tre età. Questo allarme nasce dall’attività svolta quotidianamente con il telefono e con le visite dirette negli appartamenti dove vivono gli anziani seguiti. Non è la prima volta che Tonelli lancia l’allarme sulle condizioni di crescente povertà di molti anziani. E nemmeno lo si scopre ora che con una pensione minima è sempre più difficile arrivare alla fine del mese. Ma questa volta il dato è più specifico. «Abbiamo deciso di lanciare un progetto di solidarietà - spiega Tonelli - faremo una piccola spesa per queste persone verso la fine del mese quando i soldi della pensione finiscono. Una piccola cosa, generi di prima necessità. A tal proposito vogliamo però lanciare un appello alle aziende, magari i supermercati, e ai privati in generale: chi ha prodotti alimentari, pasta, sale, tonno, olio e via dicendo può donarcelo. Noi ovviamente documenteremo la consegna a persone che ne hanno necessità. Sono anziani che seguiamo da anni e quindi conosciamo bene la loro situazione socio economica».
Ma il Club intende rivolgersi anche all’amministrazione comunale. «In realtà abbiamo già parlato di questi argomenti con l’assessorato al welfare - dice Tonelli - e stiamo collaborando. Ora vorremmo approfondire con loro la situazione e chiedere all’amministrazione un contributo, che naturalmente saremo pronti a rendicontare, per poter sostenere queste persone. Stiamo parlando di anziani, molti dei quali sull’ottantina, che hanno una pensione di poche migliaia di euro all’anno. Il nostro obiettivo è quello di organizzare i servizi sulle specifiche necessità delle singole persone». Non solo.
Tonelli ritorna su un suo cavallo di battaglia, quello della «necessità di costituire una rete di associazioni di volontariato. In città ci sono molte associazioni che offrono volontariamente varie forme di assistenza agli anziani. Sarebbe più razionale scambiarci informazioni per offrire complessivamente un servizio più completo e puntuale».
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