Nell’ex saponificio un ambulatorio con l’infermiere
Servizio rivolto soprattutto agli abitanti della periferia sud. Buona parte delle prestazioni è gratuita. Lunedì 12 marzo l’apertura
Nicola CorradiniMANTOVA. Nell’ex saponificio di Borgochiesanuova dei primi del Novecento nasce un ambulatorio infermieristico rivolto soprattutto agli abitanti dei quartieri della periferia sud. È un progetto lanciato dalla cooperativa sociale Sinergie Onlus, che ha trasformato la vecchia manifattura di via Rinaldo Mantovano in un centro polifunzionale di carattere sociosanitario, in collaborazione con il Comune (assessorato al welfare), dello Studio associato infermieristico mantovano e del Club delle Tre età. Che c’è di particolare in questo ambulatorio? «Che potrà fornire prestazioni di carattere infermieristico alla popolazione dei quartieri prossimi alla sede del centro ottenendo un doppio risultato: fornire un servizio comodo in larga parte gratuito o con tariffazione moderata e, speriamo, di limitare il problema degli eccessivi ricorsi al pronto soccorso dell’ospedale anche per problemi non gravi e risolvibili in normali ambulatori sul territorio».
A parlare è Claudio Bollani, presidente della cooperativa Sinergie. L’ambulatorio inizierà ufficialmente la propria attività il 12 marzo per un'ora al giorno (dalle 10.30 alle 11.30) dal lunedì al sabato. In poche parole sarà aperto tutti giorni, festivi esclusi. «Ma dal due maggio amplieremo gli orari di servizio dalle 10.30 alle 12. 30 - spiega Bollani - questa è una fase sperimentale, resa possibile dal finanziamento della Fondazione Comunità mantovana. L’obiettivo è ottenere il riconoscimento da parte dell’Ats con la relativa “convenzione” alla fine dell’anno».
Il nome più appropriato per definire la struttura - come si legge nei volantini che verranno distribuiti nei prossimi giorni negli studi medici della città- è “ambulatorio di prossimità”. «Significa - spiega Bollani - che è un servizio sanitario con valenza sociale che fornisce prestazioni di natura preventiva, curativa assistenziale, di somministrazione farmacologica e di educazione sanitaria attraverso l’allestimento e la gestione di presidi territoriali. E’ il luogo dove personale infermieristico, con adeguata esperienza e qualificazione, incontra la popolazione del territorio e attraverso la presa in carico, l’individuazione dei bisogni e la definizione del piano assistenziale garantisce attività e prestazioni atte a migliorare il bene salute». Insomma, si potranno fare le iniezioni, ricevere farmaci prescritti dai medici, ricevere medicazioni semplici e complesse, provare la pressione, ma anche fare esami più approfonditi con l’elettrocardiogramma. Di ambulatori di prossimità ce ne sono altri due: a Colle Aperto e in città.
Va precisato che anche se l’area di utenza è quella delle zone circostanti, chiunque può presentarsi per ricevere le prestazioni infermieristiche. «È un’ iniziativa, che sosteniamo con convinzione - dice l’assessore al welfare, Andrea Caprini - perché avvicina i servizi ai cittadini. Soprattutto quei cittadini più fragili come gli anziani, che potranno usufruire di servizi infermieristici nel loro quartiere».
«L’ ambulatorio - aggiunge Andrea Guandalini dello Studio associato infermieristico - è dedicato a tutti i cittadini senza discriminazione, con particolare riferimento comunque alla popolazione fragile seguita dal Club Tre età. Gli utenti possono accedere al anche senza prenotazione».
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