Mantova Hub, via alle gare. L’obiettivo è marzo 2020
Il Comune anticipa i tempi per i cantieri, entro l’anno partono i lavori alla scuola. Ok della giunta alla copertura finanziaria del progetto: si punta a nuovi bandi. L'asssessore Murari: passo dopo passo il sogno diventa realtà
di Monica VivianiMANTOVA. Aprile: via alle gare per la realizzazione del primo lotto. Giugno: assegnazione dei lavori. Entro dicembre: apertura dei cantieri. Sono le prime e ormai imminenti tappe per la nascita di Mantova Hub anticipate e rimodulate dalla giunta di via Roma nei giorni scorsi «anche al fine di garantire - si legge nella delibera datata 9 marzo - il mantenimento dei termini di conclusione del progetto di rigenerazione della periferia est nel suo complesso».
Insieme al nuovo cronoprogramma, la giunta ha confermato tutte le azioni previste dal progetto che nel 2016 si è aggiudicato il bando periferie del governo, deliberandone la completa copertura finanziaria oltre a una sua ulteriore estensione. L’obiettivo, come annuncia l’assessore all’urbanistica Andrea Murari, è quello di completare tutto in due anni.
Si punta quindi a marzo 2020 per vedere realizzati la nuova scuola nell’ex ceramica (lotto 1: piazza del pensiero); il centro di ricerca, la comunità disabili e gli alloggi protetti, l’ecocastello e la casa della memoria a San Nicolò-Gradaro (lotto 2: piazza della terra); i campi da calcio e il bosco didattico-parco attrezzato a Valletta Valsecchi e Bosco Virgiliano (lotto 3: piazza del paesaggio). Per garantire un’ulteriore sprint dei cantieri, nel bando di gara saranno inoltre inseriti «elementi premiali - si legge ancora nella delibera - per la riduzione delle tempistiche rispetto al cronoprogramma».
La giunta ha quindi approvato anche le strategie per la copertura finanziaria di tutti gli interventi indicando le fonti di finanziamento: oltre ai quasi 18 milioni ricevuti con il bando periferie della presidenza del consiglio dei ministri (di cui 17 per le opere pubbliche), oltre al cofinanziamento Aspef di 1,5 milioni e ai 100mila euro di fondi comunali, via Roma conta di reperire i 9,4 milioni necessari per completare l’opera attraverso nuovi bandi, economie da ribassi di gara e si riserva, qualora fosse necessario, di procedere anche all’accensione di un mutuo.
Per quanto riguarda i nuovi bandi, ad esempio, il Comune annuncia che candiderà per il 2018 al piano «Interventi emblematici» della Fondazione Cariplo il recupero dell’ex polveriera, del cosiddetto “ecocastello” e delle aree dell’ex cimitero ebraico, per un importo di 3 milioni di euro. Per il riutilizzo dei ribassi provenienti dalle varie procedure di gara, è stata presentata richiesta alla presidenza del Consiglio ed è stato dato mandato ai dirigenti di procedere alla predisposizione di tutti gli atti eventualmente necessari all’attivazione di un mutuo, fino a una soglia di 3 milioni, per garantire, nel caso, la copertura economica del progetto quale cofinanziamento comunale.
Infine la delibera prevede un ampliamento del progetto di rigenerazione urbana della periferia est della città con la realizzazione della nuova palestra a Fiera Catena «che trova copertura - viene precisato - nell’ambito dei fondi per lo sviluppo economico, la coesione sociale e territoriale, Patto per la Regione Lombardia». Come anticipato dalla Gazzetta, l’impianto sportivo sorgerà su un’area di 1.200 metri quadrati oggi abbandonata e avrà un’altezza di 7,2 metri dal piano stradale, in linea con quelle dei palazzi vicini, a cui si aggiungeranno tre metri interrati. Oltre che agli 800 studenti del Mantegna, sarà aperto all’intera città.
«Passo dopo passo quello che è nato come un sogno sta diventando realtà»: commenta Murari. «La scuola nella ex Ceramica, i nuovi campi della Mantovana, i capannoni nella caserma di San Nicolò con la polveriera e l’antico cimitero ebraico, il bosco di Valletta Valsecchi - aggiunge - Sembrava impossibile e invece tutte le opere verranno realizzate nel rispetto dei tempi che ci eravamo dati, e per tutte è stata prevista la relativa copertura economica. Non è tutto: il progetto si allarga, completando il recupero del quartiere con l’abbattimento dello scheletro di cemento di via Grayson che lascerà spazio ad un parco di fronte al quale sorgerà la palestra per la nuova scuola. Altro intervento che ha già la sua copertura attraverso il Patto per la Lombardia sottoscritto con Maroni a fine 2017».
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