Cittadini cattivi pagatori: il comune di Asola attende 1,3 milioni
Il Comune avvia la riscossione diretta per chi non ha rottamato le cartelle. Un super consulente sbroglierà da Napoli le procedure più complesse
di Francesco RomaniASOLA. La crisi che per anni ha ingessato economia e bilanci familiari ha fatto gonfiare anche l’area della morosità anche nei confronti dei Comuni. Multe, Ici, Tarsu, e relativi solleciti restano a giacere nei cassetti, mentre nella casse municipali non entra un euro. Per sbloccare questa situazione già l’anno scorso il Comune aveva aderito all'operazione “rottamazione delle cartelle”, che offriva ai cittadini morosi uno sgravio significativo in cambio della certezza del pagamento. Ora, per i contribuenti che non hanno aderito scatta la seconda fase: l’accertamento e quindi il recupero coattivo delle cifre utilizzando gli strumenti che la legge mette a disposizione: pignoramenti dei conti correnti, dei beni mobili (come le auto) e di quelli immobili, perché quei soldi mancanti sono patrimonio della collettività e vanno a tutti i costi recuperati. Come salvagente per i casi più complessi, la giunta si è anche assicurata la collaborazione di un esperto nel campo, Luigi Giordano, che dal suo studio di Napoli, noto in tutta Italia, aiuterà l’amministrazione asolana a sbrogliare i casi più complessi.
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Il punto di partenza è il cumulo di multe e tasse mai pagate che, nell’ultima ricognizione effettuata a fine dello scorso anno, ammonta a circa un milione e 300mila, dei quali quasi 200mila per Ici; 400milaper Tarsu e circa 700mila euro per le multe snobbate.
«Già lo scorso anno - spiega l’assessore al bilancio Fiorenzo Zanella - abbiamo attivato lo strumento della cosiddetta “rottamazione delle cartelle”. In pratica i cittadini che hanno un debito con il Comune contratto fra 2000 e 2016 potevano aderire al pagamento. In cambio, lo Stato condonava le sanzioni aggiuntive, riducendo aggi, cioè la percentuale obbligatoria da pagare al riscossore, e gli interessi maturati». Una opportunità, visto che alla fine si pagano multe o tasse secche, alla quale entro il mese si saprà quanti cittadini hanno aderito, poiché tutto viene gestito da Roma. Per coloro che non hanno aderito, il Comune, soprattutto per le piccole cifre, ha scelto la strada della riscossione diretta «che consentirà ai cittadini di pagare meno - prosegue Zanella - perché non ci sono le spese di intermediazione. Ma noi di lavoro non facciamo i riscossori e visto che la materia è complessa e si presta a ricorsi, abbiamo incaricato un consulente, Luigi Giordano, docente di un master di diritto tributario, di assisterci nei casi più complessi. Per recuperare cifre che sono di tutti».
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