L'arcipelago di Ocno deve traslocare: stop di un anno
Autorizzazione scaduta e attuale collocazione non gestibile: il Comune pensa al lago Superiore. Progetto e costi da definire
di Nicola CorradiniMANTOVA. Il Comune si prepara al trasloco dell’arcipelago di Ocno. L’installazione, nata e pensata per l’anno di Mantova Capitale italiana della cultura (2016), verrà spostata, almeno secondo i piani dell’amministrazione, dal lago Inferiore a quello Superiore, un’operazione che secondo le stime della giunta dovrebbe (condizionale d’obbligo) concludersi nel 2019. Ma siamo solo agli inizi, tanto che la stessa amministrazione e il sindaco Mattia Palazzi, spiegano in una nota ufficiale che «la giunta ha deciso di avviare le verifiche relative alle procedure e alle modifiche alle piattaforme, al fine di rendere strutturale la posa dell’Arcipelago sul lago Superiore, a partire dall’estate 2019».
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In altre parole, l’amministrazione insiste nella strada imboccata lo scorso anno di trasformare le cinque piattaforme circolari da struttura temporanea (le autorizzazioni per mantenerla nel lago Inferiore, prorogate a fine 2016 per un anno, sono scadute alla fine dello scorso dicembre) a impianto fisso a disposizione della comunità.
L'arcipelago Ocno incanta Mantova
Ma cambia lo scenario: non più quello delle acque su cui si affacciano castello di San Giorgio e polo industriale sulla sponda opposta, ma quello più suggestivo, sotto il profilo ambientale, del lago Superiore. Questo comporta un nuovo ciclo di verifiche tecniche e una nuova interlocuzione con Aipo. Insomma, si ricomincia da capo e nel frattempo le piattaforme verranno tolte e custodite in magazzino. I costi? «Lo valuteremo a verifiche compiute - dice il sindaco - ma quello non sarà il vero problema, visto che il costo sarà molto inferiore a quello che dovremmo affrontare se rimanesse dove è ora. Inoltre potremo studiare convenzioni con locali della zona per la guardiania».
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Il motivo del trasloco è semplice e, per la verità, noto da tempo: il lago Inferiore modifica anche di quattro metri il proprio livello e sarebbe necessario dotare le cinque piattaforme di appositi pali molto più alti. Non solo. Mantenere in pianta stabile l’arcipelago in quel punto, potrebbe richiedere «una procedura autorizzatoria del Ministero Ambiente - spiega il sindaco Palazzi - essendo area Sin. Come noto, i tempi sarebbero medio- lunghi, si calcola non meno di otto mesi».
Progettata all’architetto inglese, naturalizzato italiano, Joseph Grima, l’installazione è costata circa 183mila euro ed inaugurata nel settembre 2016 nel giorni del Festivaletteratura. Doveva essere smontata il successivo 30 novembre, ma l’amministrazione decise di chiedere per un altro anno l’autorizzazione ad Aipo per poter dare alla città uno spazio originale dove svolgere spettacoli. Poi la scelta di renderlo permanente, i contatti preventivi con i tecnici di Aipo. A cui via Roma non ha mai inviato progetti esecutivi.
«L’arcipelago è stato realizzato con il contributo di sponsor e risorse non derivanti dal solo bilancio comunale - riassume Palazzi - Era cosa nota e chiara in partenza che la permanenza definitiva delle piattaforme avrebbe richiesto procedure e relativi interventi strutturali. Per comprenderne l’iter e la portata abbiamo chiesto ai tecnici di verificarlo, in sinergia con gli enti competenti. La giunta vuole continuare a offrire Ocno alla cittadinanza a fronte dell’esperienza dell’estate 2017 che ha visto quasi 20 mila tra visitatori e fruitori. La relazione tecnica evidenzia che, superato il carattere di temporaneità, intendendo pertanto rendere strutturale le piattaforme, sotto l’aspetto idraulico, di fatto l’arcipelago e la relativa passerella di collegamento, vengono equiparati ad un pontile. In questo tratto di lago, il livello dell’acqua si alza notevolmente, con un’escursione che può arrivare anche a 4 metri (da 14.18 metri a 17.40 o anche 18.,20, come massimo di piena storica). Pertanto vi sarebbe l’esigenza di ancorare le piattaforme al fondo del lago».
«Per tutte queste ragioni - conclude il sindaco - appare di buon senso, di minor costo e maggior semplicità, immaginare la collocazione di Ocno in altra posizione, in particolare sul lago Superiore, il cui perimetro è esterno al Sin e dove l’escursione del livello dell’acqua non supera il metro».
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