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Minoranze contro Palazzi. Ocno? Buttati i nostri soldi

Coro di critiche per il trasloco delle piattaforme galleggianti e il fermo di un anno. Grandi: fallimento annunciato. Baschieri: un pasticcio. Cappellari: e la Baroncelli?

di Sandro Mortari
2 minuti di lettura

MANTOVA. «Soldi buttati, come avevamo ampiamente previsto». Non fanno sconti a Palazzi le opposizioni dopo che il sindaco ha annunciato il trasloco dell’arcipelago di Ocno dal lago Inferiore a quello Superiore e lo stop di un anno all’utilizzo delle piattaforme galleggianti per spettacoli vari.

«È un pasticcio, come lo è tutta la vicenda di Ocno» tuona il capogruppo di Forza Italia Pier Luigi Baschieri. «Le isole galleggianti - spiega - sono costate ben più di 200mila euro all’amministrazione comunale e sono l’unico segno tangibile rimasto dopo l’anno di Mantova capitale della cultura. Il loro spostamento certifica il pasticcio e la pressapochezza utilizzata da questa amministrazione. Quegli isolotti galleggianti, diventati un simbolo del mandato politico di Palazzi, sono stati sottoutilizzati e non hanno attirato turisti. Chi viene a Mantova cerca le opere di Giulio Romano, Leon Battista Alberti, Mantegna, Rubens e non certo l’arcipelago di Joseph Grima». Va giù duro anche Luca de Marchi di CasaPound: «Ai cittadini dicono che non ci sono soldi per ristrutturare le case popolari e per mettere in sicurezza il territorio, mentre qualche assessore ammette che con i parcometri finanzia gli asili nido e i tagli statali; tuttavia, si trovano sempre i denari dei cittadini per sprechi come la passerella di Ocno». Non è tenero nemmeno Alberto Grandi di Comunità e territori: «Quelli sono stati soldi buttati e la fine di Ocno era ampiamente annunciata. Io ho sempre osteggiato quell’iniziativa: è stata una scelta politica di Palazzi e, quindi, se ne dovrà assumere la responsabilità».

[[(gele.Finegil.StandardArticle2014v1) L'arcipelago di Ocno deve traslocare: stop di un anno]]

Nel coro di critiche spicca anche la voce di Alessandra Cappellari, capogruppo della Lega e neo consigliere regionale, che tira in ballo anche l’assessore alla rigenerazione urbana: «Ocno è l’immagine del fallimento della super rigenerazione acquatica della città. Ricordo le parole dell’assessore Lorenza Baroncelli quando sosteneva che per troppi anni i mantovani erano stati privati del piacere del rapporto con l’acqua. Se adesso l’arcipelago tasloca si vede che l’assessore ha sbagliato il modo di farci provare questo piacere. Quindi, è solo una questione di soldi pubblici buttati». «Io non ho mai visto chi ha sponsorizzato Ocno - fa eco Katia Badalucco dei civici bulbarelliani - ma anche se qualche privato avesse dato dei soldi, Palazzi avrebbe potuto utilizzarli meglio, magari migliorando l’arredo urbano della città. Anch’io ritengo che sia stata una spesa inutile per un’installazione che non si è capito a che cosa sia servita. Il sindaco sposta l’arcipelago perché non vuole ammettere che è stato un flop».

Disco rosso anche da parte dei Cinque Stelle. Dice, infatti, Tommaso Tonelli, vicepresidente del consiglio comunale: «Fin dall’inizio si era capito che si trattava di un’operazione caratterizzata da spreco di denaro pubblico. L’amministrazione comunale si sta arrampicando sugli specchi per giustificare la scelta completamente sbagliata di installare delle isole sul lago Inferiore, peraltro poco utilizzate. Ocno è in linea con molte altre scelte della giunta basate su uno spreco dei soldi dei cittadini che, invece, dovrebbero essere spesi per soddisfare le esigenze primarie della gente».
 

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