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Pegognaga e Motteggiana: prove tecniche di fusione

Nella sala civica i due sindaci hanno fatto il punto sullo stato dell’Unione “Terre di Zara e Po”, per far conoscere cosa è cambiato nei due Comuni da gennaio. Ma sullo sfondo resta il matrimonio vero e proprio tra enti

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PEGOGNAGA. Sala civica gremita per il primo incontro organizzato dall’Unione “Terre di Zara e Po”, per far conoscere cosa è cambiato nei due Comuni (l’altro è Motteggiana) con l’Unione, da gennaio. Il sindaco Dimitri Melli ha aperto la serata annunciando gli altri appuntamenti a Motteggiana, Polesine e Torricella per spiegare i cambiamenti.
«La nostra è un’Unione molto spinta - ha precisato Melli - Sono state confermate tutte le funzioni ed i dipendenti dei due Comuni sono stati trasferiti al nuovo ente. Per i dipendenti l’Unione è stata vissuta come una prova tecnica di fusione, in quanto se l’unione è un’opportunità di carattere amministrativo e di riordino del territorio, l’eventuale fusione porterà ad un solo Comune». Il sindaco Fabrizio Nosari ha spiegato perché Motteggiana si è unita a Pegognaga, nonostante l’offerta di fusione con Suzzara, rifiutata. «Avevamo proposto l’unione di Motteggiana, Pegognaga e Suzzara - ha ribadito Nosari - Un ente che si sarebbe attestato sui 30.000 abitanti, ma non essendoci stato il consenso di Suzzara si è concretizzata l’unione con Pegognaga, nell’ottica di raggruppare le forze e superare le difficoltà nell’accesso ai bandi e ai finanziamenti pubblici. La nostra è un’unione aperta agli altri comuni del Sinistra Secchia, per guardare avanti e ragionare di gestione di un territorio e non di confini comunali».

Nel dibattito sono intervenuti Egidio Faglioni, che ha chiesto spiegazioni sulla scelta di Motteggiana a favore di Pegognaga e Stefano Pelliciardi, che ha espresso perplessità sul percorso e la percezione dell’unione. (v.n.)
 

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