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Una pescheria di Mantova a processo. Sotto accusa trancio di tonno

Violazione della legge che disciplina l’igiene nella produzione e nella vendita di alimenti. È quanto viene contestato a Giuliano Lanfranchi, titolare dell’omonima pescheria di città

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MANTOVA. Violazione della legge che disciplina l’igiene nella produzione e nella vendita di alimenti. È quanto viene contestato a Giuliano Lanfranchi, titolare dell’omonima pescheria di città e al suo fornitore Daniele Siviero della Fin pesca srl di Porto Viro.

Nel mirino della Procura un trancio di tonno venduto nel giugno del 2014 e che ha causato, nel gior di pochi minuti, un malessere generale a un consumatore. Quest’ultimo ha segnalato il caso all’Asl che è subito intervenuta nella pescheria. Su cinque campioni prelevati dal trancio di tonno sotto accusa, due hanno evidenziato la presenza di istamina. È una sostanza che si forma naturalmente per cattiva conservazione del pesce anche appena pescato, in questo caso nell’ Oceano Indiano. Pesca ora non più consentita. I controlli dell’Asl nella pescheria non hanno rilevato nessun tipo di irregolarità. Il tonno era congelato così come prescrive la legge. L’udienza si è tenuta davanti al giudice Francesca Gassani. A difendere il commerciante l’avvocato Alessandra Casari. (gol)
 

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