A fuoco deposito di legna, si apre la caccia ai piromani
Le fiamme hanno danneggiato una carrozzeria. Due squadre di pompieri al lavoro oltre cinque ore per spegnere l’incendio
di Giancarlo OlianiSAN MARTINO DELL'ARGINE. Fiamme alte fino a dieci metri d’altezza, visibili a chilometri di distanza. Decine di persone affacciate alle finestre.
Il bagliore dei lampeggianti dei vigili del fuoco arrivati sul posto nel cuore della notte e che hanno combattuto contro quel rogo fino alle sei del mattino.
E forse, come spesso accade, il piromane era lì, in mezzo alla gente ad osservare il frutto del suo lavoro. Quelle fiamme avrebbero potuto estendersi alle abitazioni circostanti con un danno davvero incalcolabile.
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È accaduto nella notte tra sabato 24 e domenica 25 marzoi in via Papa Giovanni XXIII a San Martino dall’Argine, a ridosso di una carrozzeria che ha subito, a quanto pare, un danno consistente.
La telefonata ai vigili del fuoco arriva da un giovane che, poco prima dell’una, sta tornando a casa e da un vicino che svegliato dalla moglie e affacciatosi alla finestra vede l’incendio divampare. Sul posto accorrono le squadre di Mantova e Viadana.
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È una corsa contro il tempo. Un grosso deposito di legna secca, accatastata da anni, sta bruciando. All’interno ci sono anche due bombole di gpl.
Qualcuno ha appiccato quel fuoco e lo ha fatto di proposito. Il motivo? Saranno le indagini dei carabinieri a stabilirlo.
Davanti al deposito di legna c’è l’officina e il soccorso stradale dei fratelli Bonomi. Le fiamme hanno interessato anche quello stabile danneggiando un bruciatore esterno appena acquistato del valore di 45mila euro e annerendo i muri esterni.
A confermarlo è lo stesso titolare che sposa in pieno l’ipotesi dell’incendio doloso: «Quella legna non ha preso fuoco da sola. Ed è preoccupante».
Un episodio definito “preoccupante” anche dal sindaco di San Martino Dall’Argine, Alessio Renoldi, che ha garantito la sua massima collaborazione. Se si tratta di uno o più piromani, l’episodio potrebbe ripetersi anche in tempi brevi.
Fortunatamente le bombole gpl erano vuote. Il fuoco le ha annerite e non le ha fatte esplodere.
L’intervento dei vigili del fuoco si è concluso alle sei di ieri mattina, quando ogni focolaio è stato spento.
Ma rimane sempre il dubbio: perché quel gesto? Una bravata o qualcosa di più serio? Al momento i carabinieri non si sbilanciano.
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