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Beni all’asta a Viadana per pagare le manutenzioni

Il Comune punta a incassare 1,2 milioni: in vendita ex scuole, case e garage, un ex convitto

Riccardo Negri
1 minuto di lettura

VIADANA . Il Comune di Viadana ha diffuso un avviso di vendita, mediante asta pubblica, di beni immobili di sua proprietà siti nel territorio municipale. Si tratta di beni che l’ente locale ritiene non più strategici per le proprie finalità. L’asta si terrà la mattina di martedì 10 aprile. Finalità è la valorizzazione del patrimonio comunale: dall’operazione, il Comune conta di poter incamerare complessivamente circa 1,2 milioni da reinvestire in manutenzioni del patrimonio e altri progetti.

I fabbricati che verranno posti in vendita sono: l’ex convitto San Martino (attuale sede del entro psico-sociale dell’Asst, prezzo a base d’asta 500mila euro), sette garage in via Garibaldi (ciascuno del valore di 12mila euro), l’ex scuola elementare di Salina (60mila euro), le ex materne di Cizzolo (60mila euro) e Bellaguarda (45mila euro), un appartamento nell’ex caserma di San Matteo (45mila euro).

I potenziali acquirenti devono tenere presente che l’ex scuola di Salina è vincolata in quanto dichiarata di interesse storico-artistico dal ministero per i beni culturali e che l’ex convitto San Martino è ancora per poco concesso in uso all’Azienda socio-sanitaria. Le aree che il Comune intende alienare sono, invece, soprattutto terreni agricoli nella golena di Viadana, tra cui le isole Santa Lucia (13mila metri quadri, 74mila euro il valore complessivo dei lotti) e Umberto I (oltre 25mila metri quadri, per 80mila euro circa). Sono poi in vendita tre lotti nelle aree artigianali e produttive del Fenilrosso e della Gerbolina per complessivi 285mila euro.

La giunta municipale ha intanto modificato il proprio piano alienazioni, anche in vista delle successive aste: nella pianificazione verranno inserite aree comprese nelle zone ex Peep e Pip. In base a recenti sviluppi normativi, gli assegnatari di tali aree potranno acquisirne la piena proprietà. Il Comune, tramite società esterna, ha già avviato la ricognizione delle superfici di cui ha la nuda proprietà.

 

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