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Giallo sul volantino che attacca la giunta. Il Pd: «Non è nostro»

Apparso in paese, scatta la caccia agli autori. E il gruppo misto punge il sindaco: «Solo prove di forza»

2 minuti di lettura

CANNETO SULL’OGLIO. Sembra ancora lontana a Canneto, almeno a livello politico, la primavera. Il consiglio di martedì, è stata la classica quiete prima della tempesta.

Questa volta rispetto al passato non ci sono stati solo attacchi al sindaco Raffaella Zecchina, ma pure un vero e proprio giallo. Partiamo dalle critiche. Arrivano dal consigliere Giuseppe Minoglia del gruppo misto. «Nell’ultimo consiglio – scrive – abbiamo assistito all’ennesimo sfregio del galateo istituzionale da parte della maggioranza e del suo sindaco che hanno ignorato la volontà già espressa dai consiglieri in quanto non gradita. In spregio della propria stessa delibera in cui si riconosceva il valore politico della precedente votazione, invece che ratificare la decisione già assunta a maggioranza, ci si è arrogati il diritto di cambiare l’esito del voto in assenza dei promotori della mozione. Comprendiamo che i membri della giunta si compiacciano delle proprie sterili prove di forza. Ci stupiamo piuttosto di fantomatiche analisi politiche incentrate su una visione distorta della realtà. Canneto non è Roma, quindi la parola data la si rispetta e nessuno prima di questo consiglio ha mai detto di ambire alla sfiducia del sindaco. Se il consiglio non conta più niente, se le decisioni assunte a maggioranza non contano più nulla, allora è bene che il consiglio venga sciolto e che il sindaco vada avanti ad amministrare senza intralci, beandosi della propria forza e pavoneggiandosi della propria maestria. Infine – conclude Minoglia – a proposito di forzature e di uomini forti a noi non resta che ricordare i famosi versi "Fu vera gloria? Ai posteri l’ardua sentenza».

Veniamo ora invece al giallo.In paese è comparso un volantino del Pd con un attacco all’amministrazione, accusata sulla nuova scuola di "autocelebrazioni da ventennio fascista" e di fandonie circa i finanziamenti. «Questi danari – si legge – sono dati dalla Bei con la quale lo Stato contrae mutui per soldi che poi devono essere restituiti dai cittadini. Ora se Canneto non è diventato nel 2017 uno Stato Libero di Bananas Allen Memoria, contribuirà con le tasse a pagare la scuola. Che poi si ringrazi la Regione è grottesco, visto che il via libera a costruire è stato dato da un governo targato Pd. Il cattivo gusto si completa con i mancati ringraziamenti a una signora del Pd che diverse volte è scesa a Roma (e viene citata poi Francesca Zaltieri, ndr) chiedendo lumi sullo stato delle richieste avanzate dal Comune. In tema di meriti va detto che all’attuale amministrazione, che si è trovata la strada spianata dalla precedente, si deve la revisione del progetto finanziato con relativa lievitazione dei costi e l’aver istruito le pratiche».

C’è pure un paragrafo "la massaia d’oggi". Senonché la segretaria del locale Pd e consigliera comunale Noemi Doro ha smentito subito che il tutto fosse opera del circolo cannetese: «Non è nostro. Mi sono attivata con le autorità competenti. Qualcuno si è preso la briga di fare un volantino e di usare il simbolo di partito senza consultare nessuno. Sono preoccupata».

Maria Luisa Rancati
 

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