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Fuori anche l’ex sindaco: è crisi aperta

Canneto. Cervi lascia la maggioranza per il gruppo misto: «Scelta inevitabile». Ora Zecchina ha sei consiglieri contro sette

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CANNETO SULL'OGLIO. L’ora della svolta è arrivata, a Canneto sull’Oglio. Pierino Cervi si è staccato dalla maggioranza dopo un anno e mezzo di dissapori. Sabato ha protocollato in Comune il passaggio al gruppo misto con Angelo Minoglia e Tiziano Fasciglione. Le motivazioni ricalcano quanto aveva detto lo scorso autunno per commentare le dimissioni di Barozzi e il consiglio saltato ad agosto per mancanza del numero legale. I punti di vista tra lui, Raffaella Zecchina e i suoi fedelissimi, sono ormai inconciliabili.

La spaccatura nel gruppo consiliare di Vivi Canneto è così completata. In disaccordo con la compagine amministrativa fin dal 2016, dai tempi dell’ingresso in giunta dell’assessore alla comunicazione Attilio Facconi, Cervi aveva disertato per mesi i consigli (sempre assente giustificato) e quando vi era tornato, a settembre, non aveva usato mezzi termini per dire ciò che pensava. Sulla situazione, su quanto aveva sopportato in silenzio, sulla strategia comunicativa del Comune, sugli atteggiamenti dell’ex segretario comunale e sulle varie dimissioni nella maggioranza.

Ovvero dell’ex vicesindaco Angelo Appiani, dell’ex assessore Barbara Alberini, dei consiglieri Pierpaolo Appiani, Gianpietro Barozzi e Luciana Nicoli (senza contare le dimissioni nella minoranza dell’ex capogruppo di “Cittadini per Canneto, Gianluca Bottarelli). Al consiglio prepasquale, quello che ha visto il dietrofront sull’uscita dalla convenzione di polizia locale e nel quale si è parlato anche della nuova scuola elementare (il cui progetto originario è frutto della sua precedente amministrazione), Cervi non c’era. Sul perché abbia deciso solo ora di unirsi al gruppo misto, l’ex sindaco risponde amareggiato ma col sorriso: «A un bambino capriccioso e indisciplinato prima lo si riprende, poi lo si sgrida. In ultima istanza si può anche arrivare allo scappellotto. Restandogli tuttavia sempre vicino e cercando di fargli comprendere che sbaglia. Ma arriva il momento che lui si assuma le sue responsabilità e subisca i risultati di suoi comportamenti. E’ l’inevitabile passaggio all’età adulta». Con questa mossa la maggioranza diventa, numericamente, minoranza: è rimasta in 6. Gli altri sono in 7. All’orizzonte nuova tempesta.

Maria Luisa Rancati


 

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