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Melek sogna di fare il parrucchiere

Scappato dal suo Paese, oggi vive in Germania. È in città per uno stage con il Cfp

2 minuti di lettura

MANTOVA. Trasformare un hobby in un lavoro e in una speranza per una nuova vita. È la storia di Melek Mohammad, 30 anni, originario della Siria.

È da quattro anni in Germania e in questi giorni sta volgendo uno stage in un salone di parrucchieri, il Diego London Hairstyle, a Mantova. Si tratta di uno scambio culturale di tre settimane che terminerà il 21 aprile promosso dalla scuola che Melek sta frequentando a Paderborn e il Cfp di Mantova. È a un passo dall’ottenere il diploma di parrucchiere – a giugno concluderà i tre anni di studi con l’esame scritto e orale per l’abilitazione – ma la strada per arrivare a questo traguardo è stata tortuosa.

«Sono scappato dalla Siria nel settembre del 2013 – racconta –. La città curda in cui vivevo, Quamishli, era rastrellata da militari. Per vivere bisognava fuggire. Sono partito da solo». E il peso della solitudine, che lo ha accompagnato durante tutto il viaggio, non è stato facile da sopportare. «La mia cittadina – continua – dista 20 minuti a piedi dal confine che oltrepassai pagando. Da lì con l’autobus raggiunsi Istanbul. In Turchia rimasi due mesi, il tempo necessario per trovare i documenti per lasciare anche quel Paese e proseguire. Mi appoggiai ad un ragazzo conosciuto sul posto. Appena fu tutto pronto salii sul primo treno per l’Europa. La destinazione di quel treno era la Germania: Francoforte. Appena scesi corsi subito a chiedere aiuto alla polizia».

Melek rimase così quattro settimane in un campo di prima accoglienza a Dortmund per poi essere trasferito a Paderborn. All’inizio sempre in un campo poi in un appartamento concessogli dal comune. «Avevo paura della guerra, non del viaggio. Rimanere in Siria è la morte. In Germania i momenti di difficoltà ci cono stati. Non conoscevo nessuno e non parlavo la lingua e il tedesco è difficile». Ma Melek si è rimboccato le maniche e per prima cosa si è così iscritto ad un corso per studiare la lingua e in seconda battuta alla scuola per parrucchieri. «In Siria lavoravo in uno studio di prelievo del sangue. Avevo studiato da infermiere. Ma in Germania il titolo non valeva, servivano tre anni per riprenderlo e soldi per l’iscrizione. A casa amavo tagliare i capelli a mio fratello e agli amici. Da qui la decisione di diventare parrucchiere».

In Germania il percorso di studi prevede molte ore pratiche e per queste è prevista anche una retribuzione. E in futuro? «Il mio obiettivo – spiega – è rimanere a Paderborn, dove negli anni mi sono costruito una cerchia di amici e sono stato raggiunto anche da mio fratello, e aprire una mia attività. Per farlo dovrò prendere anche il master di un anno e questo è il mio progetto a breve tempo».

Barbara Rodella
 

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