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Cartiera di Mantova, opposizioni contro il sindaco: «Ora scarica il suo consulente»

I promotori del comitato No all’inceneritore e i consiglieri di Fi e M5S criticano le prese di distanza verso Mafezzoli

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MANTOVA. «Incredibile». Così i promotori del comitato No all’inceneritore, i consiglieri comunali Giuliano Longfils di Forza Italia e Michele Annaloro dei 5 Stelle, giudicano la presa di distanza dell’assessore Andrea Murari da Umberto Maffezzoli nella vicenda dell’ex cartiera Burgo. «Murari dice che non era il consulente del Comune? Agli atti risulta che Maffezzoli era il consulente tecnico di parte nel ricorso al Tar – osserva Annaloro – tanto che l’avvocato Gianolio si rivolgeva a lui in Tribunale a Brescia con quella qualifica. È chiaro – aggiunge il capogruppo dell’M5S – che cercano di minimizzare l’allarme inquinamento che lancia il tecnico del Comune».

Sulla stessa lunghezza d’onda Longfils. «La vicenda - dice - ha dell’incredibile. È chiaramente evidente che il consulente del consulente, come lo definisce Murari, è anche il consulente del Comune di Mantova. Maffezzoli era stato consulente del Comune anche con la precedente giunta Sodano e un avvocato, necessariamente, si deve avvalere di uno che ne sa più di lui». Il consigliere di Forza Italia rivolge un paio di domande alla giunta Palazzi: «Vorrei sapere chi ha pagato Maffezzoli e perché non lavora più per il Comune. Forse perché ha dato parere non favorevole all’inceneritore? Dalla risposta che darà il sindaco avremo la prova della sua trasparenza nella vicenda. Sulla quale ribadisco un punto fondamentale: non vogliamo l’inceneritore, nemmeno dimezzato».

Interpellato sul suo ruolo, lo stesso Maffezzoli preferisce non parlare: unica cosa, a scanso di retro-letture, chiede che venga precisato che a girare il suo parere alla Gazzetta non è stato lui. Detto, fatto. Il parere è agli atti del Comune, per leggerlo è sufficiente fare richiesta d’accesso.
 

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