I pagamenti deviati su un conto estero, truffate due aziende
Pirata informatico accede al computer e ritocca le fatture. Sostituito l’Iban: i soldi dei clienti finiscono in Germania
MANTOVA. È probabile che per infiltrarsi abbia usato un virus, una sorta di chiavistello informatico inviato sotto forma di messaggio di posta elettronica. Il suo obiettivo? Intrufolarsi nel computer delle aziende, ritoccare le fatture inviate ai clienti e deviare i pagamenti verso un proprio conto corrente. È una truffa da decine di migliaia di euro quella messa in atto da un pirata informatico a spese di due aziende mantovane che nei giorni scorsi si sono rivolte alla questura. Di fatto però i casi potrebbero essere molti di più.
«Me ne sono accorto – spiega uno degli imprenditori truffati – perché uno dei nostri clienti, di solito regolarissimo nei pagamenti, ritardava il saldo di una fattura. Lo abbiamo chiamato per capire se c’erano dei problemi. Ed ecco la sorpresa: ci ha risposto che aveva già pagato, anche se si era accorto che l’Ibaninviato assieme alla fattura, in sostanza le coordinate bancarie, non era il solito. Qualcuno l’aveva sostituito. E attraverso la nostra banca abbiamo saputo che i soldi, erano quasi 30mila euro, sono finiti in un conto corrente in Germania. Ma non siamo l’unico caso, ho saputo dalla polizia che la stessa cosa è successa qualche giorno prima a un’altra impresa mantovana».
In sostanza gli hacker, i pirati del web, intercettano le fatture, sostituiscono le coordinate bancarie e quindi le lasciano arrivare regolarmente a destinazione. Il cliente paga, e lo fa utilizzando il nuovo Iban, pensando che l’azienda abbia semplicemente cambiato banca.
Chi è l’autore del doppio colpo? Potrebbe aver agito dall’estero, così come non è detto che la mano sia la stessa per entrambe le truffe. Una cosa è certa: si tratta di assi dell’informatica. Resta da stabilire come abbiano fatto a penetrare nel sistema informatico delle aziende.
Il consiglio che i due imprenditori hanno ricevuto dalla questura è stato in primo luogo di fare ripulire i computer “infettati” da un tecnico. E in ogni caso, per il futuro, di destinare ai pagamenti e all’invio delle fatture un altro computer aziendale, evitando di utilizzarlo per qualsiasi altra operazione.
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