Regole rispettate: assolti pescheria e fornitore di tonno
Erano finiti a processo per violazione della legge che disciplina l’igiene nella produzione e nella vendita di alimenti
di Giancarlo OlianiMANTOVA. Erano finiti a processo per violazione della legge che disciplina l’igiene nella produzione e nella vendita di alimenti. L'8 maggio Giuliano Lanfranchi, titolare dell’omonima pescheria di Mantova e il suo fornitore Daniele Siviero della Fin pesca srl di Porto Viro, sono stati assolti «perché il fatto non sussiste». La sentenza è stata emessa dal giudice Grassani.
Nel mirino della Procura era finito un trancio di tonno, venduto nel giugno di quattro anni fa, che aveva causato nel giro di pochi minuti un malessere a un cliente della pescheria. Quest’ultimo aveva segnalato il caso all’Asl che era intervenuta con un sopralluogo in negozio. Su cinque campioni prelevati dal trancio di tonno sotto accusa, due avevano evidenziato la presenza di istamina, una sostanza che si forma in modo naturale per la cattiva conservazione del pesce dopo la pesca.
Quel tonno proveniva dall’ Oceano Indiano dove ora la sua cattura non è più consentita. I controlli dell’Asl nella pescheria non avevano rilevato irregolarità, il tonno era congelato come prescrive la legge. A confermarlo nell’udienza precedente era stato proprio il funzionario dell’Asl avvertito del malessere contratto dal cliente. Nel corso della sua testimonianza davanti al giudice ha confermato che quella era stata l’unica segnalazione. Nessun altro si era sentito male.
Gli esami sono stati eseguiti in tempi rapidi e su alcuni campioni era stata rinvenuta la sostanza. L’istamina presente in quel tonno però non è dipesa né da Lanfranchi né dal suo fornitore. A difendere il commerciante l’avvocato Alessandra Casari.
L’istamina è una sostanza che si forma naturalmente dalla degradazione dell’istidina, un amminoacido abbondante nel tonno e altri pesci della stessa famiglia come sgombri e sardine, soprattutto in caso di cattiva conservazione. L’istamina può provocare la sindrome sgombroide, un’intossicazione caratterizzata da arrossamento, prurito, mal di testa, difficoltà a deglutire, nausea, vomito e diarrea. I sintomi compaiono da pochi minuti a un paio d’ore dal consumo dell’alimento contaminato e, nella maggior parte dei casi, non richiedono l’intervento medico.
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