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Seimila sikh a Mantova per la loro festa

Domenica 13 maggio, ricorre il Vaisakhi, il giorno più importante della comunità indiana di religione sikh: processione e festa in viale Te

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MANTOVA. Seimila persone. Tante sono attese domenica 13 maggio,  al Vaisakhi, la festa più importante della comunità indiana di religione sikh che si celebra con una processione per le vie di Te Brunetti. Un tripudio di gioia e di colori a cui i sikh invitano tutti i mantovani, in nome dell’integrazione e della fratellanza.

Si comincerà alle 11.30 con la processione che da viale Te si snoderà lungo porta Cerese, via Visi, via Cadioli, via Amadei, via Bellonci, viale Montello e viale Primaticcio per poi far ritorno alla bocciofila. Qui ci saranno degli stand per la distribuzione di piatti vegetariani, il langar, il «cibo per tutti» come lo definisce la tradizione, cucinato nelle case e nei ristoranti della comunità e consumato tutti insieme, seduti alla stessa tavola per simboleggiare che non esistono differenze tra ricchi e poveri e tra confessioni. Alle 14.30, subito dopo la chiusura della processione, sul palco si alterneranno alcuni sindaci, tra cui Mattia Palazzi, per un saluto ai partecipanti.

«Festeggeremo la nascita della nostra religione che risale al 1699 - spiega Singh Dilbagh, di Sorgà, nel Veronese, uno dei promotori della festa assieme a Singh Balraj, presidente del tempio di Sorgà e a di Gazoldo -. Arriveranno 6mila persone da tutt’Italia. Invitiamo tutto il popolo mantovano a unirsi a noi. Questa festa è anche un passo verso l’integrazione. L’anno scorso sono venuti tanti mantovani, speriamo sia così anche questa volta. Abbiamo preparato cibo per 10mila persone». «Ringraziamo il Singh Harbhinder Comune e il sindaco di Mantova per l’aiuto che ci hanno dato» fa eco Singh Balraj. Ci sarà anche uno stand dell’Avis che raccoglierà adesioni: «Siamo anche donatori di sangue» ricorda Singh Dilbagh. (Sa.Mor.)

 

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