Ocno saluta: finirà in magazzino
Le piattaforme galleggianti spostate a Diga Masetti per essere smontate e custodite in un capannone
di Sandro MortariMANTOVA. Ciao ciao Ocno. Ieri le sette piattaforme galleggianti sul lago Inferiore, di fronte al parcheggio del Lungolago Gonzaga, sono state rimosse. Un barca elettrica le ha trainate, dopo che operai avevano tolto parapetti e linee elettriche, a ridosso di Diga Masetti, nella zona di Valletta Valsecchi dove furono varate nell’agosto del 2016, nel pieno dell’entusiasmo suscitato da Mantova capitale italiana della cultura.
Addio Ocno, via allo smantellamento
Dopo nemmeno due anni l’arcipelago che nelle parole enfatiche dell’ormai ex assessore alla rigenerazione urbana Lorenza Baroncelli avrebbe dovuto riscrivere il rapporto tra la città e le sue acque («è una nuova piazza della città» si era spinta a dire), sta per essere smontato e messo a dormire in un capannone del Comune. Quale sarà il suo utilizzo futuro non è dato sapere: il sindaco Mattia Palazzi lo vorrebbe spostare sul lago Superiore per fargli riprendere la sua funzione di location per eventi e spettacoli, ma per raggiungere la meta si dovranno superare scogli autorizzativi che appaiono molto insidiosi. Di sicuro, il suo spostamento risveglierà le polemiche, in verità mai sopite, sull’eccessivo costo di quell’installazione artistica, simbolo di Mantova capitale: 183mila euro come compenso per il progettista, l’architetto-artista australiano naturalizzato italiano, Joseph Grima, e circa 16mila per la realizzazione della passerella che per una stagione l’ha unita alla terraferma (oltre ai costi di manutenzione).
Ieri sono intervenuti gli uomini della Piemme srl di Viareggio, che si era occupata dell’assemblaggio della struttura nell’agosto di due anni fa e quelli della Martini e Martini di Mantova che avevano curato l’installazione dell’impianto elettrico. In tutto otto persone, tra cui due sommozzatori, che a fine mattinata hanno rimosso gli ancoraggi delle piattaforme galleggianti, preoccupandosi che non rimanessero intralci alla navigazione, hanno tolto i corrimano e i parapetti di sicurezza e tutti i cavi elettrici collegati con la centralina posta sulla sponda (l’operazione si chiama «isolamento elettrico»), preparando la struttura per il suo spostamento. Nel pomeriggio le sette isole in legno e plastica di varie dimensioni sono state trainate sino a Diga Masetti per iniziare le operazioni si smontaggio.
«Serviranno 4-5 giorni di lavoro per poi mettere tutto in un nostro magazzino» dice l’assessore ai lavori pubblici Nicola Martinelli che, attraverso il capo ufficio tecnico Carmine Mastromarino, sta seguendo le operazioni di smantellamento. Quelle piattaforme (800 metri quadrati di similpasseggiata) avrebbero dovute restare sino al 22 febbraio 2022 dopo che il Comune aveva ottenuto da Grima l’allungamento del vecchio contratto in scadenza il 30 novembre 2016, e il suo utilizzo in comodato d’uso gratuito come palcoscenico in mezzo al lago. Invece, il sipario cala sull'arcipelago di Ocno. Si vedrà se solo temporaneamente.
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