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«Tariffe dell’acqua basse». Aimag fa ricorso al Tar

La multiutility modenese contesta Garante, Provincia, Ufficio d’ambito e Comuni. «Il nostro equilibrio di bilancio sarebbe a rischio». In ballo 4 milioni di euro

di Sandro Mortari
1 minuto di lettura

MANTOVA. È bufera sulle tariffe dell’acqua applicate da Aimag. La multiutility modenese che serve sette Comuni del basso mantovano ha, infatti, presentato ricorso al Tar di Milano contro l’autorità di regolazione per l’energia, le reti e l’ambiente e, di riflesso, contro la Provincia di Mantova, la Conferenza dei Comuni dell’ambito territoriale e l’azienda speciale Ufficio d’ambito territoriale che, nel febbraio scorso, avevano dato il via libera a tutte le tariffe che i vari gestori del servizio idrico integrato (tranne Ireti, ancora in attesa dell’ok dell’Authority) avrebbero potuto applicare ai loro clienti dal 2016 al 2019.

Per tutti era stato accolto l’aumento proposto dalle stesse aziende, mentre per Aimag no. Il consiglio provinciale aveva, infatti, applicato un incremento inferiore a quello richiesto. Di qui il ricorso al Tar, ma senza la richiesta di sospensiva in modo che le attuali bollette non venissero messe in discussione. I giudici entreranno direttamente nel merito della vicenda, ma non in tempi brevi.

Nel ricorso Aimag contesta le valutazioni fatte dall’Authority e dalla Provincia circa la valorizzazione dei suoi cespiti, cioè degli impianti, oltre che dei costi e degli investimenti sostenuti e da sostenere, in base ai quali vengono determinate le tariffe. «Che noi fissiamo - ricorda il direttore dell’azienda speciale Francesco Peri - ma che poi vengono approvate dall’autorità garante». La questione tariffe si innesta anche nel filone del gestore unico del servizio idrico integrato in tutta il Mantovano.

Quando si deciderà chi sarà a prendere il posto degli attuali (Aqa, Tea acque, Sicam, Ireti e, appunto, Aimag) ad ognuno verrà liquidata una somma in base agli investimenti fatti e ai costi sostenuti, somma che parte dalle tariffe del servizio. Nel caso di Aimag, con le attuali tariffe più basse di quelle richieste dalla stessa azienda. La quale, nel ricorso, delinea uno scenario preoccupante: il non riconoscimento delle tariffe così come erano state congegnate mette a rischio l’equilibrio economico-finanziario che la stessa multiutility deve garantire per legge nella gestione del servizio idrico.

Si tratterebbe di circa 4 milioni a copertura dei costi che verrebbero a mancare con l’applicazione delle tariffe 2016-2019 inferiori a quanto richiesto. Ed è la cifra che l’ufficio d’ambito riconoscerebbe ad Aimag come indennizzo quando arriverà il gestore unico del servizio idrico integrato. L’Aimag, invece, ne chiederebbe 4 in più e, se il Tar accogliesse il suo ricorso, potrebbe riceverli. Ecco perché la partita sulle tariffe si fa sempre più calda. La decisione dei giudici potrebbe anche avere effetti sulle tasche dei clienti facendo schizzare all’insù per loro la bolletta nel caso la multiutility uscisse vincitrice.
 

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