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Cittadinanza al Duce. L’aula la revoca in maniera definitiva

Adesso è fatta. Il Duce non è più cittadino onorario di Mantova

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MANTOVA. Adesso è fatta. Il Duce non è più cittadino onorario di Mantova. Ma che fatica per centrare l’obiettivo. Ieri sera se n’è dovuto occupare per la seconda volta il consiglio comunale dopo che il segretario generale Iapicca aveva ritenuto insufficiente la mozione del centrosinistra votata a maggioranza lo scorso 12 febbraio, in piena campagna elettorale per le Politiche.

Per il segretario, infatti, quella era soltanto un atto di indirizzo a cui avrebbe dovuto far seguito una delibera del consiglio comunale, lo stesso organo che concesse la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini il 21 maggio del 1924. E così, ieri sera il Duce è ritornato argomento di discussione dell’aula che ha impiegato un’altra ora e mezzo, dopo le quattro di febbraio, per prendere una decisione. Una circostanza che ha consentito a Tonelli (M5S) di criticare la maggioranza , «goffa e incapace di fare una delibera». È stata una lotta dialettica tra centrodestra, contrario alla revoca, e centrosinistra che l’aveva proposta, con alcune crepe tra le fila della maggioranza.

Alla fine, la cittadinanza onoraria a Mussolini è stata revocata con 17 voti a favori (quelli dei consiglieri di Pd, lista Palazzi e Si, il gruppo che aveva chiesto a gran voce la revoca) e il no non solo del centrodestra Forza Italia, Lega, Bulbarelliani e CasaPound (de Marchi ha riproposto la cittadinanza l Duce) ma anche di Grandi di Comunità e territori. Nel Pd e nella lista Palazzi ci sono state alcune defezioni: la più clamorosa è stata quella del presidente del consiglio comunale Massimo Allegretti, che è uscito dall’aula al momento del voto assieme al collega di partito Rosignoli e alla Portioli della civica di Palazzi (assente anche la dem Andreatta). Pure nel centrodestra c’è stata qualche mal di pancia: per esempio, Paola Bulbarelli ha lasciato l’aula prima che fosse finito il dibattito, mentre era assente la leghista Cappellari.

Duro l’intervento di Allegretti che è stato criticato dal sindaco Palazzi: «Premettetemi - ha detto rivolto a quella parte di aula decisa a revocare la cittadinanza al Duce - di sottolineare la totale insensatezza della vostra decisione che condanno senza appello. Quando è la politica a dettare i confini della lettura storiografica del proprio paese significa che la coscienza civile di una nazione è già stata sconfitta».

Con un cenno a quanto sta succedendo oggi al presidente Mattarella: «Ottant’anni fa si tuonava contro le democrazie plutocratiche, oggi si tuona contro le potenze straniere che impedirebbero il normale agire democratico del nostro paese. Addirittura ci si scaglia contro il nostro capo dello Stato» Insomma, «vi lascio al vostro gesto da italietta che aprirà la breccia ad un relativismo che metterà in dubbio tutta la storia del Paese».«Non condivido quasi nulla» ha affermato Palazzi: «Anche Mattarella dice che è ingiustificabile il fascismo e qui noi non stiamo cancellando la storia e quindi non accetto che il nostro gesto sia considerato da italeitta». «Volete cancellare la storia» è stata, invece, l’accusa del centrodestra per bocca di Badalucco, Gorgati e Baschieri e Irpo . Longfils (Forza Italia): «State ammazzando il Duce per la seconda volta».
 

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