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Consiglio aperto sulla fusione: un battibecco scalda gli animi

All’inizio dell’assemblea nella palestra di Stradella lo scontro tra il sindaco di San Giorgio Morselli e il consigliere Pirrotta

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BIGARELLO. Va in scena il primo consiglio aperto sulla fusione tra i Comuni di Bigarello e San Giorgio e si accedono subito le tensioni. Così è successo nella sera di ieri, 3 luglio, nella palestra di Stradella dove era stata convocata una seduta straordinaria del consiglio aperta alla partecipazione dei cittadini. Un evento discretamente partecipato: c’erano tutti i componenti del consiglio dell’Unione, e quasi tutto il consiglio di Bigarello. Presente un centinaio di persone, tutte nel parterre della palestra.

Prima dell’inizio della serata, si è registrato il battibecco. Da una parte Massimo Pirrotta, esponente di spicco della minoranza di Bigarello e ora del fronte che si oppone alla fusione. Dall’altra il primo cittadino di San Giorgio, e presidente della Provincia, Beniamino Morselli. Al centro della discussione le modalità stabilite per l’intervento dei cittadini, che era stato stabilito dovessero seguire uno schema preciso che passava attraverso la prenotazione dell’intervento. Anche per questa discussione il consiglio aperto è partito con un quarto d’ora di ritardo.

A prendere la parola per primo è stato Morselli che ha illustrato la scaletta seguendo la quale si sarebbe svolta la serata. Per prima, ha detto, avrebbe preso la parola il sindaco di Bigarello, Barbara Chilesi, che avrebbe illustrato il progetto della fusione in ogni minimo dettaglio. Poi Chilesi avrebbe lasciato la parola a tutti i capigruppo che avrebbero voluto intervenire, a condizione che venissero rispettati i tempi di intervento previsti dal regolamento dell’Unione che prevedono un massimo di dieci minuti. Quindi la parola sarebbe passata a quei cittadini che si erano prenotati per parlare.

Chilesi ha preso la parola e ha parlato per oltre mezz’ora soffermandosi dettagliatamente sui vantaggi che dovrebbero arrivare dalla fusione. Ha sottolineato che l’attuale unione non è altro che un passaggio propedeutico alla fusione, che dovrebbe partire dal gennaio 2019: «Nascerà un nuovo Comune, con un nuovo territorio. Per Bigarello, piccolo Comune, questo significherà avere servizi migliori e a breve tasse più basse». 

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