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Sicurezza a bordo dei bus: Apam installa le telecamere su tutta la flotta urbana

Resta da completare la dotazione dei mezzi extraurbani: investimento da 200mila euro. Dalle minacce alle aggressioni: 12 episodi nel 2017, 4 nella prima metà del 2018

Igor Cipollina
2 minuti di lettura

MANTOVA. La gamma dell’inciviltà vuota e rabbiosa va dalla minaccia verbale all’aggressione fisica. In mezzo ci stanno i vetri infranti, i sedili sventrati, le scritte maleducate e anche la pipì a bordo. Come se i costi del vandalismo non ricadessero sulle spalle di tutti. La notizia incoraggiante è che gli episodi di violenza (nell’accezione più elastica del termine) sugli autobus Apam sono in calo.

Almeno quelli conclamati: erano dodici nel 2017, sono quattro nei primi sei mesi del 2018. Applicando il filtro delle aggressioni, se ne contano tre: due l’anno scorso, ai danni di altrettanti controllori, l’ultimo quattro mesi fa, quando il balordo di turno, sorpreso senza biglietto, si sfogò con l’autista.

[[(gele.Finegil.StandardArticle2014v1) Passeggeri violenti: autisti a lezione per gestire i pericoli]]

Gli episodi sono in calo, ma l’attenzione dell’azienda di trasporto pubblico resta alta, perché il fenomeno segue dinamiche imprevedibili e questi sono tempi di nervosismo sociale. Meglio essere attrezzati. A mettere in fila gli interventi nell’ambito della sicurezza è l’amministratore delegato di Apam, Claudio Garatti, che distingue tra “hardware” e “software”.

Nell’elenco dei primi figurano le telecamere a bordo degli autobus di linea: l’installazione è cominciata nel 2015 e sta proseguendo a buon ritmo (per un investimento di 200mila euro). Se la flotta urbana, larga 66 mezzi, ne è provvista al 100%, sugli autobus che coprono le tratte extraurbane la proporzione è di una settantina su 167: restano fuori le corriere più anziane, quelle vicine al traguardo dei 15 anni fissato come limite inderogabile per il pensionamento.

Le telecamere a bordo hanno un sistema di registrazione rispettoso della privacy, che prevede la riscrittura delle immagini dopo un lasso di tempo ragionevole. La ragionevolezza è anche misurata rispetto all’esigenza delle forze di polizia di visionare le immagini in caso di denunce di furto. Vedi alla voce “taccheggiatori”.
[[(gele.Finegil.StandardArticle2014v1) Bullismo e vandalismi: danni per 100mila euro]]
Alla categoria degli interventi sull’hardware appartengono anche i cancelletti, le barriere che separano lo spazio del conducente da quello dei passeggeri. Cancelletti che possono essere alti o bassi, aperti oppure chiusi a seconda della sensibilità degli autisti. C’è chi si blinda e chi preferisce lasciare un canale aperto tra sé e gli utenti.

E se proprio dovesse capitare il passeggero violento a precipitare la situazione lungo il piano inclinato del pericolo, sul cruscotto di tutti gli autobus c’è il bottone rosso da schiacciare: l’allarme arriva dritto alla centrale operativa di Apam, che a sua volta trasmette input e posizione alle forze dell’ordine. Pronto intervento.

Fuori fuoco rispetto alla dimensione della sicurezza declinata nei comportamenti delle persone, ma assolutamente in tema rispetto alla serenità di autisti e passeggeri, la previsione di sistemi di spegnimento incendi nel vano motore di tutti i mezzi di linea, per una spesa complessiva di 420mila euro tra il 2015 e il 2018.

Alla voce “software”? I corsi di gestione dell’utente aggressivo, rivolti ad autisti e controllori, e il progetto contro i fenomeni di bullismo e vandalismo, a misura di studenti, che quest’anno ha arruolato la squadra degli Stings. Il claim? «Bullismo? Cestinalo!».

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