La Regione non arretra e taglia il punto nascite, delusione tra i sindaci
A Milano dall’assessore primi cittadini e consiglieri regionali Gallera: «Entro settembre rilancio della sanità dell’Oglio Po»
Riccardo NegriOGLIO PO. Nulla da fare per il punto nascite Oglio Po: l’assessore regionale Giulio Gallera, incontrando ieri 10 luglio al Pirellone una delegazione dei sindaci del Viadanese-casalasco, si è detto indisponibile a ritirare la delibera di chiusura del reparto, o a chiedere una deroga. Ha assicurato tuttavia che, entro fine settembre, sarà approvato un progetto a breve-medio termine in grado di compensare la perdita del servizio e di rilanciare la sanità nell’Oglio Po.
Tra i provvedimenti allo studio: il rafforzamento della rete materno-infantile sul territorio, investimenti in strumentazioni e professionalità per l’ospedale di Vicomoscano (così da mantenerne le caratteristiche di dipartimento d’emergenza e accettazione di primo livello), stabilizzazione dell’Ambito distrettuale sanitario viadanese-casalasco (che perderà la caratteristica di “sperimentale” e avrà dirigenti a budget propri), attivazione di posti letto per la neuropsichiatria infantile, arrivo della chirurgia bariatrica (trattamenti dell’obesità).
I sindaci, per il momento, accolgono le rassicurazioni di Gallera con poca fiducia. «Dovrà essere la Regione - commenta Filippo Bongiovanni (Casalmaggiore) - a dimostrarci che sbagliamo. Chiediamo provvedimenti concreti e stanziamenti: il territorio non vuole più promesse vuote». «L’area viadanese-casalasca - evidenzia Giuseppe Torchio (Bozzolo) - è debole e periferica. La sanità è un elemento chiave della qualità della vita: se la depotenziamo, chi verrà a stabilirsi qui? Se crolla l’ospedale per acuti Oglio Po, a cascata ne subirà le conseguenze anche la riabilitazione di Bozzolo. Non ci bastano alcune attrezzature in cambio; non siamo gli indigeni, da comprare con qualche perlina: vogliamo strategie chiare e pertinenti, con investimenti non solo nella sanità ma anche nelle infrastrutture. Nella vicina Emilia lo stanno facendo». «Sono arrabbiato - confida Aldo Vincenzi (Sabbioneta) - perché torniamo a casa senza risultati concreti, in un territorio di cui tutti conosciamo le difficoltà. Ci sono state fatte promesse, ma noi vogliamo vedere progetti e budget».
Al summit hanno partecipato, tra gli altri, Luca Stucchi, Camillo Rossi (dirigenti Asst Mantova e Cremona), Salvatore Mannino (Ats Valpadana), Antonella Forattini e Andrea Fiasconaro (consiglieri regionali Pd e M5S). «Bene le proposte per dare più servizi al territorio - ha detto Forattini - ma chiediamo si fondino su risorse adeguate, e vengano valutate da sindaci e Comitato per l’ospedale». «Il territorio - ha aggiunto Fiasconaro - non merita di essere trattato in questo modo. Ora le promesse siano trasformate in iniziative concrete».
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