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Il consiglio approva la fusione, la minoranza diserta la seduta

Sì all’incorporazione nel comune di San Giorgio. Prossimo passo il referendum Chilesi: «Rammarico per l’assenza dell’opposizione. Da loro nessuna proposta»

Lino Fontana
2 minuti di lettura

BIGARELLO. Una decisione storica quella assunta dal consiglio comunale di Bigarello con il voto della sola maggioranza. Nella seduta di ieri mattina, disertata per protesta dai due gruppi d’opposizione, ha approvato all’unanimità il progetto di fusione per incorporazione del comune di Bigarello in quello di San Giorgio. Alla presenza di soli tre cittadini, è stata fissata anche la data del referendum consultivo, previsto per il 9 settembre prossimo. Il sindaco Barbara Chilesi, prima di illustrare il progetto di fusione, ha voluto ricordare le fasi che hanno portato a questa decisione. «Sono sindaco dal 2009 e ho trovato un piccolo comune con alcuni servizi, tanti progetti e cantieri aperti e con personale poco strutturato. In questi anni abbiamo chiuso i cantieri e utilizzato i fondi a disposizione. Dal 2010 con il taglio dei contributi dallo Stato come piccolo comune siamo stati penalizzati. Il patto di stabilità ha fatto il resto. Questi elementi ci hanno indotto a riflettere sul destino del nostro comune».

Il sindaco ha ricordato che nel 2013 la proposta fu bocciata da un referendum. «Ora per la seconda volta vogliamo chiedere ai cittadini di esprimersi sulla fusione con San Giorgio. L’ultima parola spetta a loro». Ha ricordato che, di fatto, gli uffici sono già accorpati con quelli di San Giorgio (con l’Unione) e i servizi sono consociati. «Approviamo oggi il progetto con l’accoglimento, da parte della commissione preposta, di osservazioni presentate dai cittadini». Tra queste la realizzazione di una casa del volontariato, il bilancio partecipato, la creazione di un bike park nella Foresta Carpaneta. Ma anche la possibilità di scegliere il nome del nuovo comune fra tre proposte: San Giorgio-Bigarello, San Giorgio e Bigarello oppure Terre di Carpaneta.

Chilesi si è rammaricata per l’assenza dei consiglieri di opposizione Massimo Pirrotta, Giorgio Bonfà (Noi di Bigarello) e Fabio Berzoni (M5S). «Nessuna proposta è giunta dalle opposizioni e dal comitato per il no alla fusione – ha aggiunto il sindaco – credo che la democrazia sia rispettare le leggi e confrontarsi nelle sedi istituzionali, anche se con interventi dai toni accesi. Il consiglio è il luogo deputato per le osservazioni, magari per modificare il progetto migliorandolo anche con il contributo delle minoranze. Essere assenti oggi significa non essere democratici». È intervenuto poi il vice sindaco Paolo Montanarini, che ha illustrato dettagliatamente il progetto e le motivazioni che hanno portato l’amministrazione a scegliere questo percorso. Ha ricordato che negli ultimi anni il bilancio di Bigarello poggiava su entrate non strutturali come le multe. «Su un bilancio di circa un milione di euro, le entrate dalle multe stradali erano circa 350-400 mila euro. Non era possibile continuare su questa linea con entrate non strutturate e per giunta vessatorie”. A sostenere il progetto anche gli interventi dei consiglieri di maggioranza Massimo Arvati e Giulio Simionato. —

 

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