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Carra confermato presidente, guiderà Coldiretti fino al 2023

«Ringrazio tutti per la vostra fiducia, difenderò le aziende e il made in Italy». E rivendica i successi: ho riportato in attivo il bilancio dell’organizzazione

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MANTOVA. «Ringrazio il consiglio direttivo per la fiducia che mi ha nuovamente accordato e auguro a tutti noi un buon lavoro e anni prosperi, alla luce delle sfide che l’agricoltura mantovana dovrà sostenere nel prossimo quinquennio e che vedono Coldiretti fortemente impegnata a difendere il reddito delle imprese agricole e ad affermare la forza di un brand come il made in Italy riconosciuto in tutto il mondo».

Così Paolo Carra, 50 anni, allevatore con un’azienda agricola di 140 ettari e una stalla di oltre 300 capi a Suzzara, è intervenuto al termine dell’assemblea di ieri sera di Coldiretti Mantova, che ha visto i 13 consiglieri rinnovargli l’incarico di presidente, che ricopre dal 2011, sino al 2023. «Per la Federazione provinciale di Coldiretti sono stati anni di forte impegno – ha esordito il presidente Carra, presenti i parlamentari Annalisa Baroni e Alberto Zolezzi – innanzitutto per riportare in attivo il bilancio, che oggi vede un’organizzazione ben assestata sul piano patrimoniale». A livello provinciale Carra, affiancato dal direttore Erminia Comencini, ha parlato del «rinnovo dei Consorzi di Bonifica, che hanno visto Coldiretti Mantova protagonista delle nuove governance che si sono costituite. Non solo: è approdata a Mantova la Commissione unica nazionale dei suini e dei suinetti, tappa fondamentale per un comparto che esce da una crisi pesante».

Ancora. «È in corso la definizione del processo di regionalizzazione dell’Associazione mantovana allevatori, indispensabile per garantire il giusto sostegno in termini di contributi pubblici e di assistenza ai produttori». Sfide che si giocano contemporaneamente a livello internazionale. «Per le imprese agricole italiane i contributi Pac diminuiranno, con tagli anche fino al 15%, se dovesse essere attuata la proposta della Commissione europea, a cui ci opponiamo».

Sul piano dell’internazionalizzazione, Carra non dimentica gli aspetti più delicati legati ai dazi («minaccia per l’export»), agli accordi internazionali («Sono molto utili, quando non penalizzano le esportazioni italiane, come sta avvenendo col Ceta»), all’embargo con la Russia («ha penalizzato anche l’export dell’agroalimentare mantovano in termini di lattiero caseario, ortofrutta e carne suina»). Ma anche ai consorzi di tutela, che «frenano la vocazione all’export del nostro sistema produttivo».

Una riflessione anche sulla burocrazia in chiave territoriale. «La Regione Lombardia risulta essere anacronistica rispetto alla velocità dell’economia delle aziende agricole, per l’eccessivo impatto burocratico». Per questi motivi, ha richiamato Carra, «il nuovo consiglio di Coldiretti, che esprime tra le proprie fila molti giovani e che ha un’età media di 45 anni e mezzo, dovrà dare prospettive alle aziende».

GLI ELETTI

Ed ecco gli eletti. A partire dai consiglieri: Paolo Carra (presidente), Fabio Mantovani (vicepresidente), Claudio Grazioli, Enrico Treccani, Fabio Perini, Mauro Boselli, Simone Minelli, Aristide Minelli, Cristiano Negro, Pier Paolo Morselli, Paolo Rosa, Gabriele Gorni Silvestrini, Sandro Franzini. Componenti di diritto: Giovanni Bellei (delegato Giovani Impresa), Vittorio Valente (delegato Senior), Camilla Destro (movimento Donne Impresa). Componenti di diritto senza voto: Giuseppe Groppelli (Terranostra); Fabio Paloschi (Istituto Adamo Carantani). Revisori dei conti: Ennio Rimo (presidente), Primo Cortelazzi, Graziano Ronca. —
 

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