Altri due arresti per caporalato nel Mantovano
Blitz dei carabinieri in un'azienda agricola tra Monzambano e Valeggio: trovano 16 braccianti in nero, tutti ex richiedenti asilo. Denunciato il titolare
MONZAMBANO.. Ancora arresti e denunce per caporalato nel mantovano. La storia è sempre la stessa: operai non in regola, turni massacranti e paghe miserevoli. L'ultima operazione dei carabineiri è scattata all’alba del 24 luglio nell’ambito di specifico servizio finalizzato al contrasto dello sfruttamento della manodopera clandestina e del caporalato, disposto dal Comando Provinciale di Mantova e coordinato dalla Compagnia di Castiglione delle Stiviere.
Ad operare i militari delle stazioni di Monzambano, Volta Mantovana e Piubega insieme ai Nuclei Carabinieri dell’Ispettorato del lavoro di Mantova e di Verona. L’attività era stata avviata alcuni mesi fa da parte dei carabinieri delle stazioni di Volta Mantovana e di Monzambano che durante i servizi perlustrativi avevano notato, sin dalle prime ore del mattino, gruppi di 10/15 biciclette condotte da ragazzi di colore dirigersi verso Valeggio sul Mincio.
Da qui i primi approfondimenti dai quali è emerso che i giovani erano tutti ex richiedenti asilo ospitati presso una azienda agrituristica di Volta Mantovana. Gli ulteriori accertamenti hanno poi permesso di individuare le aziende agricole che avevano reclutato i giovani extracomunitari per lavorare nei campi.
L’operazione ha interessato un’azienda agricola situata tra i comuni di Monzambano e Valeggio sul Mincio che si occupa della coltivazione e commercializzazione di ortaggi. I militari hanno trovato al lavoro 52 braccianti, di cui 16 in nero, ovvero privi di contratto di lavoro, controllati a vista da uno dei soci dell’azienda e da una collaboratrice. Dopo aver verbalizzato le dichiarazioni di tutti i braccianti, che hanno dichiarato di percepire circa 5 euro all’ora e di lavorare anche dieci ore consecutive giornaliere, i carabineiri hanno proceduto all’arresto di S.E. 25enne e di T.C. 43enne, entrambi domiciliati a Valeggio, rispettivamente socio e collaboratrice dell’azienda, in quanto ritenuti responsabili, in concorso, del reato di “caporalato”.
Il titolare dell’azienda , S.E. 27enne, anche lui di Valeggio, non presente nell’azienda all’atto del controllo, è stato invece denunciato a piede libero. Il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Mantova, colonnello Fabio Federici, ha espresso il suo apprezzamento a tutti i militari operanti per la brillante operazione di servizio e per il positivo obiettivo conseguito.
I due arresti sono stati convalidati, ma essendo le due persone incensurate il giudice ha accolto la richiesta della difesa per il rinvio dell’udienza fissata per il 30 ottobre. Il prefetto di Mantova, Sandro LombardI, ha espresso il suo vivo apprezzamento al comandante provinciale dei carabinieri di Mantova, colonnello Fabio Federici, per la "brillante operazione di servizio e per i positivi obiettivi conseguiti finalizzati a contrastare le situazioni lavorative irregolari nel campo dell’agricoltura, che portano troppo spesso a ledere la dignità degli stessi lavoratori, nell’ambito di una problematica che è da sempre oggetto di particolare attenzione da parte dei carbinieri e dell'autorità giudiziaria”.
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