Lo stop al punto nascite arriva in parlamento: «Un caso nazionale»
Interviene il vicepresidente della commissione Errani (Leu).Depositata un’interrogazione sulla chiusura del servizio
Riccardo NegriVICOMOSCANO (Cr). Vasco Errani (Leu), vicepresidente della commissione salute in Senato, ha depositato un'interrogazione parlamentare sul problema del taglio dei punti nascita. «Una questione - nota il senatore emiliano - che coinvolge numerosi servizi pubblici ospedalieri, soprattutto nelle aree periferiche». Nell’interrogazione, sollecitata dal consigliere comunale viadanese Silvio Perteghella, si cita il caso dell’ospedale Oglio-Po, con l’annunciata chiusura del reparto di ostetricia.
«Al ministro della salute Giulia Grillo - anticipa Errani - chiedo se ritenga opportuno, sulla base di valutazioni scientifiche, riconsiderare, anche a livello normativo, le linee di indirizzo per l'assistenza materno-neonatale, prevedendo un intervento di riorganizzazione e investimento sui punti nascita finalizzato ad aumentare il livello di sicurezza nei presidi territoriali, a migliorare la qualità dei servizi, a promuovere l’appropriatezza delle prestazioni, e ad assicurare l’unitarietà del sistema nazionale, comprese le aree svantaggiate e in difficoltà».
L’esponente Leu solleciterà in particolare soluzioni per garantire il presidio di Vicomoscano. Errani ha affrontato la problematica anche in audizione alla Camera, ribadendo la convinzione che debbano essere rivisti i criteri scientifici (i 500 nati l’anno come soglia per l’operatività del reparto, ndr) che guidano certe scelte.
La problematica sta sempre più perdendo la sua valenza strettamente locale, assumendo una rilevanza nazionale e di principio. Anche parlamentari Pd e Udc hanno annunciato iniziative in proposito. Nel frattempo, il comitato per la tutela dell’ospedale Oglio-Po risponde al comitato pro ospedale di Asola, che si era sentito tirato in ballo dalle iniziative a tutela del punto nascite di Vicomoscano. «Al Comitato asolano - interviene la rappresentanza viadanese-casalasca - chiediamo di vederci. Vorremmo evitare lo scontro: la nostra proposta al contrario è di integrare i punti nascita del territorio, nell’ottica di potenziarli entrambi e di garantire sotto ogni aspetto la sicurezza delle mamme e dei nascituri».
Interscambio di personale, copertura delle reperibilità, utilizzo in comune delle strutture di emergenza: solo con una collaborazione tra le Asst di Mantova e Cremona, secondo il Comitato Oglio-Po, «sarà possibile superare le contraddizioni contenute nella delibera con cui la Regione ha disposto la chiusura».
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